Attualità - 14 agosto 2025, 12:25

Autovelox a rischio spegnimento da ottobre: in Piemonte già tagli alle entrate comunali

Il Codacons avverte: senza decreto attuativo entro il 19 agosto, caos per i controlli di velocità in tutta Italia

Dal prossimo 18 ottobre migliaia di autovelox potrebbero essere spenti in tutta Italia. È l’allarme lanciato dal Codacons, che ricorda come il Decreto Infrastrutture preveda per Comuni, Province e Regioni l’obbligo di censire e comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) la localizzazione, i dati tecnici, la conformità, il modello e l’omologazione di tutti i dispositivi di rilevazione della velocità presenti sul territorio.

Si tratta di una condizione necessaria per il loro utilizzo: in assenza di trasmissione dei dati, gli autovelox dovranno essere disattivati.
Il problema, secondo l’associazione dei consumatori, è che il Mit non ha ancora emanato il decreto attuativo necessario per avviare il censimento. Senza tale provvedimento entro il 19 agosto, scatterebbe un conto alla rovescia di due mesi che porterebbe allo spegnimento forzato degli apparecchi il 18 ottobre.

Il nodo dell’omologazione

La questione si intreccia con un altro fronte critico: quello dell’omologazione. Come ricordato dalla sindaca di Canelli, Roberta Giovine, in occasione dell’ultima variazione di bilancio comunale, in Italia esiste da oltre trent’anni un vuoto normativo. L’articolo 142 del Codice della Strada, introdotto nel 1992, prevede che gli autovelox siano “debitamente omologati”, ma le procedure per effettuare tale omologazione non sono mai state definite dal ministero.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n.10505 del 2024, ha stabilito che le multe per eccesso di velocità rilevate con dispositivi approvati ma non omologati possono essere annullate. Da allora, i ricorsi sono aumentati in modo esponenziale, saturando il sistema e mettendo in difficoltà gli enti locali.

Secondo il Codacons, il 59,4% dei dispositivi fissi e il 67,2% di quelli mobili attualmente in funzione è stato validato prima del 2017, anno considerato spartiacque per l’omologazione, e quindi potrebbe essere a rischio di utilizzo.

Effetti sulle casse comunali

Il caso non è solo tecnico-giuridico, ma anche economico. A Canelli, ad esempio, la Giunta ha ridotto di 325 mila euro la previsione di entrata da contravvenzioni, proprio come misura “precauzionale” in vista dell’incertezza normativa. Nel 2023, nelle sole 20 città italiane principali, gli autovelox hanno garantito incassi complessivi per oltre 65 milioni di euro.

Se il decreto non dovesse arrivare in tempo, il rischio è duplice: da un lato un vuoto nei controlli di velocità con potenziali ricadute sulla sicurezza stradale, dall’altro un pesante taglio alle entrate derivanti dalle sanzioni, fondamentali per molti bilanci comunali.

Redazione