Cultura e tempo libero - 12 settembre 2025, 09:10

Cardini e il Palio, una lezione di storia al Teatro Alfieri [GALLERIA FOTOGRAFICA]

Applausi per l'autorevole storico, intervenuto nell'ambito di una prestigiosa anteprima della seconda edizione del Festival del Medioevo Astese

Franco Cardini (ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin)

Ieri pomeriggio, il sipario del Teatro Alfieri si è aperto su una lezione di storia che ha affascinato tutti i presenti. Il professor Franco Cardini, uno dei più autorevoli medievisti italiani, ha tenuto una lectio magistralis dal titolo "La cavalleria medievale. Realtà storica e Revivals celebrativi". Presenti in sala anche gli assessori alla Cultura Paride Candelaresi e alle Manifestazioni e Palio Riccardo Origlia, oltre capitano del Palio Gianbattista Filippone. L'evento, a ingresso gratuito, ha rappresentato una prestigiosa anteprima della seconda edizione del Festival del Medioevo Astese, in programma dal 25 al 28 settembre, inserendosi appieno nei festeggiamenti per i 750 anni del Palio di Asti.

Durante il suo intervento, il professor Cardini ha accompagnato i presenti in un viaggio alle origini della corsa, distinguendola nettamente dai giochi militari dell'epoca. "Nel Duecento il palio non aveva collegamenti intrinseci con nulla che fosse militare o cavalleresco", ha spiegato lo storico. A differenza di giostre, tornei e quintane, che erano "squisitamente collegate all'addestramento militare o all'ostensione di abilità guerriera", il Palio nasceva con una natura diversa.

Il medievista ha poi approfondito come i giochi d'arme divennero progressivamente un'esclusiva delle aristocrazie cittadine, che li utilizzavano per ragioni di prestigio, pur senza dimenticare la loro funzione di esercizio bellico. Un mondo, quello di giostre e tornei, che ha lasciato un'impronta profonda nell'immaginario collettivo, grazie anche a una "ricchissima tradizione letteraria, dal romanzo medievale di argomento arturiano in poi", ha sottolineato lo studioso.

Un passaggio chiave della lezione è stato dedicato alla riscoperta moderna della manifestazione astigiana. Il Palio di Asti, infatti, "non a caso è stato riscoperto tra Romanticismo ed età della costruzione della nazione italiana", un momento storico in cui si cercava di recuperare le tradizioni locali per forgiare un'identità comune.

L'evento ha rappresentato un'occasione preziosa di approfondimento culturale, fortemente voluta dall'amministrazione per celebrare una ricorrenza così significativa. Come avevano sottolineato nei giorni scorsi il sindaco Maurizio Rasero e gli assessori Origlia e Candelaresi, conoscere le proprie radici è fondamentale per avere uno sguardo più consapevole sul presente e sul futuro.

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

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Redazione