Il Punto di Beppe Gandolfo - 15 settembre 2025, 06:00

E c'è chi torna a vivere in montagna

"Per anni abbiamo gridato, allarmati, dello spopolamento delle nostre montagne. E, invece, numeri alla mano, siamo qui a descrivere come, dal Covid in poi, oltre quattordicimila cittadini hanno scelto di trasferirsi in un comune delle montagne piemontesi"

Per anni abbiamo gridato, allarmati, dello spopolamento delle nostre montagne. E, invece, numeri alla mano, siamo qui a descrivere come, dal Covid in poi, oltre quattordicimila cittadini hanno scelto di trasferirsi in un comune delle montagne piemontesi. È come se dal 2019 a 2023 un’intera cittadina si fosse trasferita in quota. E i suoi abitanti si fossero sparpagliati tra le 39 valli piemontesi. Il saldo migratorio si conferma positivo, con un aumento del 2,6% dei residenti.

In tutta Italia sui 100mila nuovi ingressi nelle aree montane, 65mila sono italiani e, quindi, non stranieri immigrati. È la fotografia che arriva dal Rapporto Montagne di Uncem.

Ora si tratta di vedere se si tratta di trasferimenti veri, oppure se – dopo lo spauracchio del lockdown – i cittadini hanno spostato la residenza dove magari avevano la seconda casa, per crearsi così una via di fuga in caso di nuove, future chiusure. Però, il rapporto ci dice che tra i nuovi residenti in montagna, ci sono molte coppie under 40 con bimbi, quindi vitali per quelle piccole comunità. Molti anche gli ultrasettantenni che rincorrono l’idea di una pensione serena, senza lo stress della grande città.

Servono, però, servizi adeguati. Dai trasporti alla sanità, agli sportelli bancari, per arrivare ai più semplici: tv, telefonia, banda ultralarga. Molti cittadini potrebbero spostarsi in montagna a lavorare con lo smartworking, se ci fossero linee internet efficienti e veloci.

Le Valli di Lanzo nei 25 Comuni, da fondo ad Alta valle, hanno accolto 1.628 nuovi ingressi, altri 1.200 nel Canavese, la Valchiusella ha registrato una crescita del 5,5%, ossia 259 abitanti su 5mila. E proprio in Valchiusella, a Brosso, fra qualche settimana riaprirà l’ unico bar del paese di 800 abitanti. Un segno di rinascita.

Tra i nuovi ingressi dell’alta Val Tanaro, a Ormea, paesino di quasi 1.500 abitanti sparsi tra 13 frazioni (con 14 cimiteri), ci sono giovani coppie, una in particolare si è trasferita dal Trentino per aprire un’azienda agricola. Quel che preoccupa, però, è il saldo naturale: proprio a Ormea ogni anno muoiono, in media,  30 persone e nascono dai tre ai cinque bambini.

Ma questo è un problema anche nelle grandi città.

Beppe Gandolfo