Un gravissimo infortunio sul lavoro ha scosso ieri le campagne dell’Astigiano, dove un operaio agricolo di 51 anni ha perso il braccio destro in seguito a una lacerazione irreparabile riportata durante le operazioni nei campi. L’uomo, di origini straniere, è stato accompagnato al pronto soccorso del Cardinal Massaia di Asti non da un’ambulanza, ma dal suo datore di lavoro a bordo di un’auto privata. L’episodio, che solleva seri interrogativi sulle condizioni di sicurezza e sulle procedure di soccorso, è ora al centro delle indagini dei carabinieri e dei tecnici dello Spresal.
La vicenda ha già suscitato reazioni nel mondo sindacale. Letizia Capparelli, segretaria della Flai Cgil Asti, e Beppe Morabito, responsabile Sicurezza della Cgil Asti, hanno denunciato con fermezza l’accaduto:
"Ci troviamo a denunciare nuovamente un gravissimo infortunio che si è consumato nel territorio astigiano. Non abbiamo ancora chiara la dinamica dell’incidente ma è certo che qualcosa sulla sicurezza non ha funzionato. Esprimiamo vicinanza alla famiglia e al lavoratore coinvolto, per il quale ci mettiamo a disposizione per dare tutta l’assistenza necessaria. Chiediamo che venga fatta luce sulle responsabilità agli organi competenti e poniamo la massima fiducia nelle indagini della magistratura, che ci risultano in fase di accertamento».
I rappresentanti della CGIL hanno inoltre richiamato l’urgenza di un’azione comune tra istituzioni e mondo agricolo:
"È sempre più necessario trovare un percorso congiunto con le istituzioni e le associazioni datoriali affinché fatti drammatici di tale entità non accadano più in futuro. Occorre affrontare seriamente il tema della sicurezza sul lavoro, visto l’incessante e crescente numero di infortuni e morti sul lavoro, che rappresenta una priorità da mettere al primo posto fra tutti gli interventi".