Attualità - 24 settembre 2025, 17:42

Banca di Asti: assolto con formula piena l'Ad Carlo Demartini

La sentenza lo ha assolto "perché il fatto non sussiste". Il processo verteva su corrette appostazioni a bilancio di poste contabili

Si è concluso con l’udienza di oggi il processo d’appello relativo alle vicende che hanno coinvolto l’amministratore delegato e direttore generale di Banca di Asti dott. Carlo Demartini: la sentenza lo ha assolto perché il fatto non sussiste, riformando gli esiti del I grado e prosciogliendolo da qualunque accusa.

 Pur nella doverosa attesa della lettura delle motivazioni della sentenza, l’esito del processo – che verteva su questioni molto tecniche riguardanti la corretta appostazione a bilancio di poste contabili relative a posizioni creditizie all’epoca in contenzioso – è stato favorevole all’amministratore delegato.

Peraltro, Banca di Asti, come persona giuridica, era già stata precedentemente assolta da responsabilità amministrative e penali relativamente alla vicenda, per insussistenza del fatto.

 Nel merito, il team legale che ha assistito l’AD della Banca  – costituito dal Prof. Avv. Maurizio Riverditi e dall’Avv. Guido Carlo Alleva - ha prodotto in corso di giudizio ponderosa documentazione al fine di evidenziare come il dott. Demartini non sia mai entrato nel merito della valutazione di singole posizioni a sofferenza, e che le interlocuzioni di volta in volta intrattenute con i dirigenti della Banca e con le strutture preposte sono state sempre funzionali solo a un’efficiente gestione delle esposizioni nell’interesse dell’istituto, e quindi indirettamente degli azionisti.

 D’altra parte, i periti intervenuti a difesa del dott. Demartini hanno sottolineato come la qualificazione e la determinazione del livello di rettifiche da appostare in bilancio rappresenti di fatto un esercizio soggettivo e in parte discrezionale della Banca, i cui limiti dipendono dai parametri identificati nelle regole all’istituto, sottoposti a rigido controllo da parte di molteplici uffici interni, e che peraltro le partite in discussione erano relative a un numero di posizioni creditizie del tutto ininfluenti rispetto ai valori espressi nel bilancio finale dell’Istituto.

 “Sono felice per l’esito di questa vicenda – ha dichiarato l’ad Demartini – anche perché in nessun momento ho mai dubitato che la Giustizia, nella quale ho da sempre piena fiducia, avrebbe chiarito e fatto luce su quanto accaduto, avendo sempre lavorato con un unico obiettivo, il servizio alla Banca e - tramite essa - ai territori dove la Banca opera”.

Cs