Politica - 24 settembre 2025, 16:08

Asti, milioni PNRR fermi all’ex Casermone: “Nessun cantiere aperto, il rischio è la perdita totale dei fondi”

L’interrogazione di Malandrone: nessuna soluzione alternativa per il Centro per l’Impiego, condizioni attuali “ai limiti della sicurezza”. Comune di fronte a domande senza risposta

Asti rischia di perdere fondi PNRR destinati tanto al nuovo Centro per l’Impiego quanto alle future Stazioni di Posta, tutto fermo nell’ex Casermone di via Govone. 

Dopo due anni dalla convenzione per la ristrutturazione (finanziata con circa 3 milioni di euro già trasferiti nelle casse comunali), la situazione descritta da Mario Malandrone in un’interrogazione rivolta a sindaco e giunta  rimarca: “A oggi, nonostante la disponibilità delle risorse, non risulta avviato alcun cantiere nel vecchio Casermone e per gli uffici del Centro per l'Impiego né individuata un’alternativa, e a dicembre 2025 scadranno i termini del PNRR, con il rischio concreto di perdita dei fondi”.

Malandrone ricostruisce i passaggi principali: “Circa due anni fa è stata sottoscritta una convenzione tra Comune di Asti e Agenzia Piemonte Lavoro per il Centro per l’Impiego, con un finanziamento di circa 3 milioni di euro del PNRR già trasferiti nelle casse comunali. Però i lavori non sono partiti, e lo stato reale del progetto per le Stazioni di Posta risulta non chiaro”.

Siamo di fronte a una perdita di un’occasione per il recupero dello stabile”, denuncia Malandrone, che sottolinea anche come “gli uffici attuali del Centro per l’Impiego risultano al limite delle normative sulla sicurezza, con gravi ricadute su lavoratori e utenza”.

L’interrogazione si articola in otto domande puntuali, dove si chiede tra l’altro: “Quali siano i rischi concreti di perdita dei fondi PNRR e quali misure correttive l’Amministrazione intenda adottare”, oppure “quale sia il cronoprogramma aggiornato di entrambi gli interventi, con le date previste di apertura dei cantieri e di conclusione lavori”. 

Malandrone non si limita a chiedere risposte su documenti e affidamenti già fatti, ma sollecita anche “quali soluzioni alternative siano state valutate per garantire comunque sedi adeguate, sia per il Centro per l’Impiego sia per i servizi di accoglienza delle Stazioni di Posta, in caso di mancato rispetto delle scadenze”.

La realtà, a oggi, è una situazione di stallo: nessun cantiere, nessun bando di gara, e ancora “problemi con la Soprintendenza” a gravare sul presente e futuro dell’intervento. L’occasione “unica” rischia di andare persa, e la domanda di Malandrone resta: “Come si intenda assicurare la tutela dei lavoratori e dell’utenza degli attuali uffici del Centro per l’Impiego, giudicati già oggi non conformi alle normative sulla sicurezza”.

Redazione


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