Cultura e tempo libero - 25 settembre 2025, 10:42

L'arte come racconto: ad Asti una mostra dà voce alle paure e alle speranze dei bambini di Gaza [GALLERIA FOTOGRAFICA]

Al Santuario del Portone 56 opere realizzate da bambini e ragazzi palestinesi per narrare sogni e paure di chi è costretto a vivere sotto assedio. L'esposizione sostiene la campagna umanitaria "We are not alone"

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 24 settembre, presso il Santuario della Beata Vergine del Portone si è aperta la mostra HeART of GAZA. Evento che ha trasformato gli spazi del santuario in un ponte di dialogo e umanità, dando voce ai bambini della Striscia di Gaza attraverso la forza universale dei loro disegni.

L'esposizione, che rimarrà visitabile fino al 6 ottobre, tutti i giorni dalle 10 alle 17.30, raccoglie 56 disegni realizzati da bambini e ragazzi palestinesi, opere che raccontano con disarmante immediatezza la vita in un contesto segnato dal conflitto. Ma HeART of Gaza è molto più di una semplice mostra d'arte: è il frutto di un incontro, di un "desiderio di umanità, di empatia, di vicinanza", come recita uno dei pannelli esplicativi.

Il progetto nasce dal contatto tra realtà italiane, come i Watermelon Friends Italia di Roberta Lippi, e l'attivista palestinese Mohammed Timraz. Un legame nato da un "grande spavento e un forte senso di impotenza" di fronte alla tragedia in corso, che si è evoluto nel desiderio di offrire un supporto concreto, sia emotivo che economico. Come sottolineano gli organizzatori, una semplice domanda come "come va", spesso di circostanza, per chi vive sotto i bombardamenti "diviene specchio di un interesse sincero".

Uno degli elementi più toccanti e simbolici dell'allestimento è la scelta dei materiali. Le cornici che racchiudono i disegni dei bambini sono state realizzate con materiali recuperati dall'alluvione di Senigallia. Un gesto potente, che unisce due tragedie distanti e trasforma i detriti di una catastrofe in un simbolo di rinascita e solidarietà. Un modo per restituire dignità e bellezza, dimostrando che dalla distruzione può nascere un nuovo inizio.

Il percorso è arricchito dai versi del poeta palestinese Refaat Alareer, ucciso in un attacco israeliano il 6 dicembre 2023, la cui poesia "Fa' che sia un racconto" risuona come un testamento e una missione: "Se dovessi morire, fa' che porti speranza, fa' che sia un racconto!". Un invito a non dimenticare le vite che si celano dietro i numeri delle vittime, missione portata avanti anche dal progetto "We Are Not Numbers" di cui Alareer era co-fondatore.

La mostra non è solo un'esperienza artistica, ma anche un'azione concreta di sostegno. L'intero progetto supporta la campagna umanitaria "We are not alone" (Noi non siamo soli, ndr.) di Mohammed Timraz, finalizzata alla distribuzione di beni di prima necessità come viveri, acqua potabile, medicinali e tende per gli sfollati. L'esposizione si chiude con un richiamo potente, quello di Vittorio Arrigoni: "Restiamo umani". Un monito che oggi, attraverso lo sguardo e i colori dei bambini di Gaza, risuona più forte che mai.

Come sostenere il progetto

È possibile contribuire alla campagna umanitaria attraverso una donazione in favore di GRANELLO DI SENAPE ODV su BANCA ETICA IBAN: IT44V0501801000000011015955 Causale: Erogazione liberale - HeART of Gaza

Galleria fotografica a cura di Merfephoto - Efrem Zanchettin

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