I consensi alla donazione di organi sono sensibilmente diminuiti dopo la pandemia, passando in tutta Italia, e anche in Piemonte, dall'80% al 60%. A lanciare l'allarme sono stati i vertici piemontesi dell'Aido (Associazione Italiana Donatori Organi), auditi oggi dalla Commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Luigi Icardi. I rappresentanti dell'associazione hanno evidenziato come, in particolare, i più giovani, al momento del rinnovo della carta d'identità, tendano a non esprimersi o, nel dubbio, a rifiutare la donazione. "C’è bisogno di organizzare meglio la comunicazione preventiva sull’argomento", è stato il messaggio centrale.
La situazione piemontese e l'appello per una rete più forte
All'audizione, presenti Valter Mione (presidente Aido provinciale di Torino), Fabio Arossa (vicepresidente regionale) e Claudia Contenti (segretaria provinciale), è stato spiegato che, nonostante il Piemonte ospiti il più importante centro trapianti d'Italia, ci sono oggi 8.200 pazienti in lista d’attesa. "Se diminuiscono i donatori – hanno affermato – chi aspetta un trapianto ha meno possibilità di averlo in tempi brevi. Abbiamo bisogno di fare rete e di coinvolgere meglio i singoli Comuni e le Asl perché siano in grado di spiegare la scelta ai cittadini: dove ci sono i nostri volontari i consensi aumentano, ma non abbiamo abbastanza volontari per coprire tutto il territorio".
Le modalità per esprimere il consenso
Sono tre i canali per dichiarare la propria volontà: al momento del rinnovo della Carta d'Identità Elettronica (CIE), presso gli sportelli delle Asl, e attraverso l’applicazione DigitalAIDO.