In questi tempi difficili, segnati da venti di guerra che soffiano dall'Est europeo, è dovere di ogni cittadino e di ogni istituzione interrogarsi sulle vie da percorrere per tutelare la pace, bene supremo della nostra comunità. Con questo spirito di responsabile preoccupazione, Luisa Rasero (coordinamento Asti Est) richiama l' attenzione su due fatti locali che, al di là delle intenzioni, rischiano di allontanarci da quel sentiero di dialogo e riconciliazione che ha sempre caratterizzato la nostra storia.
Gli scudi blu sui monumenti astigiani sono un pessimo contributo all’isteria collettiva che le classi dirigenti europee stanno instillando a forza nei popoli. Invece di cercare con ogni mezzo la via della pace e della diplomazia, ci vogliono pronti alla guerra. Col pericolo che a forza di evocarla e/o provocarla, alla fine la guerra arrivi davvero! Al Consiglio Comunale di Asti è stato recentemente sottoposto un ordine del giorno che criticava il piano di riarmo europeo: bocciato. Con argomentazioni contorte, tra cui il 110%, che ovviamente non c’entra nulla con il riarmo ma l’ordine del giorno era presentato dai 5 stelle e tutto fa brodo. Si è anche detto che noi da Asti non possiamo certo determinare gli scenari internazionali. Vero, ma potremmo contribuire ad una spinta dal basso verso il nostro Governo, nel segno della pace. Invece negli scenari internazionali ci entriamo con gli scudi blu, a quando i sacchi di sabbia alle finestre? Fa male vedere la Chiesa astigiana coinvolta in questa improvvida iniziativa. Ci eravamo abituati a vedere la Chiesa di Papa Francesco a fianco, anzi alla testa, di chi operava per la pace. Ma i tempi cambiano …..
Luisa Rasero