Sanità - 04 ottobre 2025, 09:00

I microbi "amici" dei bambini

I consigli di nutrigenomica di Simona Oberto

Esiste un compagno costante nella nostra vita che ci ha accompagnato nel corso dell'evoluzione. Una sorta di super organismo che vive in simbiosi con noi esseri umani nel nostro apparato gastrointestinale. Sto parlando del microbiota che ricopre le pareti del tubo digerente e rappresenta quindi la prima barriera contro i microrganismi e le sostanze che vi giungono dall'esterno. 

Quando è in eubiosi, esso è un ricco ecosistema dinamico, in uno stato costante di flusso in continuo divenire, costituito da una adeguata quantità e varietà di specie microbiche benefiche e una presenza limitata di specie potenzialmente dannose. 

Esiste un equilibrio mutualistico tra l'organismo umano e il microbiota, una sorta di comunicazione in feedback che è in grado di condizionare il nostro stato di salute e malattia, ma anche di influenzare l'invecchiamento precoce e tutti quei processi che la medicina moderna definisce col termine aging. Più volte, nei miei articoli, ho sottolineato le molteplici funzioni del nostro microbiota, come quelle di difesa e di resistenza ai patogeni; di sostentamento alla digestione e di eliminazione di tossine. 

Tutte funzioni fondamentali per il mantenimento di un equilibrio anche neurologico che influenza umore, comportamento e funzioni cognitive. In ogni individuo il microbiota varia nella sua composizione, influenzato da molteplici fattori che possono essere quotidiani: alimentazione, farmaci, stress, droghe, oppure stagionali (maggiori o ridotte ore di luce, sbalzi di temperature), ma varia anche in funzione delle stagioni della vita. 

Infatti, nella prima infanzia e nella vecchiaia il microbiota è diverso dal tipico microbiota intestinale di un adulto. In questi due periodi della vita, caratterizzati da sviluppo e declino di sistemi corporei, il microbiota è più vulnerabile. Nel periodo neonatale e nella prima infanzia il microbiota gioca un ruolo decisivo per il corretto sviluppo del sistema immunitario del bambino e questo si rifletterà inevitabilmente nel quadro più generale della sua salute anche in età adulta. Dovete sapere che il neonato nasce sterile e il suo microbiota si sviluppa nel corso dei primi giorni di vita in modo diverso perché suscettibile a fattori ambientali come la modalità di nascita (parto naturale o cesareo), prematurità, dieta (allattamento al seno o latte artificiale). 

Nel parto naturale la prima colonizzazione avviene con i microbi vaginali e intestinali della mamma, fornendo batteri benefici come i Lactobacilli, essenziali per la corretta maturazione del suo sistema immunitario. Nel parto cesareo i primi batteri che colonizzano il neonato sono quelli associati all’ambiente ospedaliero, alla pelle della madre e del personale sanitario, con una colonizzazione iniziale potenzialmente meno diversificata e meno ricca di ceppi benefici. Anche la prima alimentazione è un fattore che influenza la composizione microbica del neonato, perché il latte della mamma è ricco di importantissimi micronutrienti come l'alfalattoalbumina con proprietà prebiotiche e antibatteriche; vitamine, sali minerali, enzimi, ormoni e anticorpi, come la lattoferrina, una glicoproteina multifunzionale con proprietà antimicrobiche e immunomodulanti. Tutte sostanze che favoriscono una corretta primaria colonizzazione.

Manipolazioni del microbiota nella prima infanzia possono alterare anche gravemente la salute psicofisica del bambino. Non dovete sottovalutare quanto una alimentazione squilibrata, un abuso di antibiotici e ambienti familiari non sereni possano alterare la sua composizione microbica, predisponendolo a patologie metaboliche e immunitarie, come il sovrappeso, l'obesità, l'asma e le allergie, ma le alterazioni possono riguardare anche il suo comportamento, le sue capacità e funzioni intellettive e cognitive, come i disturbi da deficit di attenzione e di iperattività. Molto spesso la disbiosi intestinale, presente nella pubertà, si protrae per tutta l'adolescenza, un periodo molto delicato, perché un passaggio all'età adulta, caratterizzato da cambiamenti significativi del corpo e del cervello.

Avvengono cambiamenti decisivi non solo a livello fisico, ma anche a livello delle reti affettive con acquisizioni di maggiore indipendenza; desiderio di ribellione con aumentati rischi di esposizioni ad alcol e droghe; mutamenti nelle percezioni corporee che possono indurre a pericolosi cambiamenti di dieta; riduzione delle ore di sonno. 

Tutte situazioni che possono portare stress anche a livello dell'asse cervello-intestino-microbiota con conseguenze, non solo a livello corporeo, come una maggiore suscettibilità alle micosi e alle malattie virali e batteriche, ma anche sullo sviluppo cognitivo-comportamentale e sociale del ragazzo, sempre più spesso accompagnato da stati d'ansia. Ecco perché è fondamentale prendersi cura del microbiota dei bambini, per consentire loro uno sviluppo armonico e sereno che si tradurrà con uno stato di maggiore salute anche in età adulta e nella vecchiaia. Il primo fattore su cui possiamo intervenire è l’alimentazione. 

Sotto questo aspetto, grande responsabilità ricade sulla famiglia e in particolare sulla madre, perché entrambi decidono le abitudini alimentari del bambino. A seconda dei diversi cibi introdotti nella sua dieta, il bimbo avrà un diverso tipo di equilibrio delle varie popolazioni microbiche. 

L'alimentazione che danneggia il microbiota di un bambino è in genere quella ricca di zuccheri raffinati e grassi saturi e idrogenati e additivi chimici come quelli presenti nel “cibo spazzatura”, ahimè molto diffuso, che può causare una riduzione della diversità e della quantità di batteri intestinali benefici e quindi portare il bimbo, fin dai primi anni, in una condizione di disbiosi intestinale che, non solo favorirà il suo sovrappeso e una sua debolezza immunitaria, ma lo predisporrà a maggiori disturbi e patologie anche in età adulta. 

Altro fattore molto dannoso nelle diete dei bambini è un consumo limitato di fibre vegetali contenute nella frutta, verdura, legumi, semi, frutta secca e cereali integrali. Le fibre sono sostanze organiche, per lo più carboidrati, che gli enzimi digestivi umani non sono in grado di degradare e assorbire. Esse oltre ad avere funzioni di regolazione dell'assorbimento dei grassi e degli zuccheri costituiscono il cibo preferito dai nostri microbi buoni, presenti nell’intestino. Una sorta di "super food" per il microbiota intestinale. 

La fibra stimola la crescita di questi microrganismi benefici e favorisce la produzione di acidi grassi a catena corta, sostanze fondamentali per la salute della mucosa intestinale e dell'intero organismo del bambino. I batteri benefici del microbiota intestinale digeriscono le fibre che non possiamo scomporre, un processo chiamato fermentazione, durante la quale, i batteri producono metaboliti che includono proteine, peptidi, lipidi, vitamine e acidi grassi a catena corta, tra cui acetato, propionato e butirrato. 

Questi SCFA sono vitali per la salute delle cellule della mucosa intestinale e forniscono energia all'organismo; modulano la sintesi di colesterolo e tengono sotto controllo la glicemia; migliorano l’assorbimento di calcio, ferro e magnesio. I batteri intestinali, nutrendosi di fibre, producono vitamine, come la vitamina K e quelle del gruppo B, essenziali per il corpo. 

Ma non finisce qui, perché i metaboliti, prodotti dalla fermentazione delle fibre, svolgono un ruolo importante nel sostenere il sistema immunitario, aumentando la resistenza alle malattie. Nella mia esperienza lavorativa e non solo ho potuto verificare che molti bambini nutrono una sorta di “antipatia” nei confronti dei cibi “salutari” che contengono fibra, come le verdure o i legumi. Al contrario, sono “innamorati” di alimenti come la pasta, il pane e la pizza (rigorosamente raffinati); dolci confezionati come le merendine e i gelati; bibite ricche di zuccheri e coloranti; carne processata come i salumi, gli hot dog e gli affettati; cibi fritti e ricchi di esaltatori di sapidità come le patatine nei sacchetti. Tutti cibi il cui abuso li rende “nemici” dei microbi intestinali “buoni”. 

Quanti bambini invece crescono abituati, fin da piccini, ad assumere verdure di stagione in ogni pasto; cereali integrali con un basso indice glicemico, magari di farine diverse dal frumento, come un grano saraceno o un senatore cappelli o un semplice farro monococco; cibi ricchi di grassi insaturi “buoni” come quelli contenuti nel pesce, nella frutta secca, nei semi e nell’olio extra vergine di oliva spremuto a freddo e con proteine complete come quelle contenute nelle uova di “galline felici”? In percentuale, molto pochi. 

La mancanza di tempo, lo stress, la cattiva informazione, la scarsa disponibilità economica portano molte famiglie ad avere una alimentazione alquanto squilibrata. Osservate i tavoli al ristorante con dei bambini, spesso potrete notare una montagna di bibite gasate che fanno bella mostra insieme ad avanzi di piatti di pasta in bianco (solo zucchero), patatine fritte e hamburger bruciacchiati (grassi trans) e dolci confezionati (additivi chimici), cibi che, dovrebbero essere consumati sporadicamente, soprattutto dai bambini. 

Prendersi cura del microbiota fin dai primi anni di vita permette di mantenere attivi potenti meccanismi endogeni di controllo molto più efficaci di qualsiasi farmaco. Il microbiota produce quello che serve, dove e quanto serve e nel momento giusto, in modo dinamico, in continua risposta ad agenti esterni che lo perturbano. 

Del resto, pone radici fin dall'antichità la visione del corpo umano che ci rappresenta come in una continua lotta contro agenti stressogeni che favoriscono la malattia. Ma la persona sana non è colei che non si ammala mai, ma è colei che si ammala e recupera velocemente, grazie alla vittoria delle nostre forze endogene che ci riequilibrano l'omeostasi. 

La potenza di queste forze dipende anche da quella del microbiota che a sua volta dipende dalla biodiversità dei ceppi batterici che lo compongono, tutti profondamente stimolati anche dal fattore alimentare. 

Non sottovalutate l'impatto che possono avere le vostre abitudini alimentari e quelle dei vostri figli sulla composizione del microbiota e sulle molecole e i metaboliti che esso produce, perché tutte queste sostanze avranno un effetto sull’organismo a livello sistemico. Prendere coscienza seriamente di questi aspetti può cambiare effettivamente il decorso della vostra vita dal punto di vista della salute e della malattia, a qualsiasi età.

Redazione