Attualità - 05 ottobre 2025, 07:01

Asti, insediamento Rom lungo il Borbore: l'ex assessore Vercelli segnala criticità sulla sicurezza, Rasero rassicura [FOTO]

Segnalazioni dopo la chiusura di via Guerra. Il sindaco: "Sono due nuclei in sistemazione provvisoria in cortile già recintato"

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Dopo il superamento del campo rom di via Guerra e malumori emersi a Callianetto, alcuni cittadini che abitualmente passeggiano o fanno attività sportiva lungo il Borbore, hanno segnalato all'ex assessore ai Servizi sociali del Comune di Asti, Piero Vercelli, un piccolo insediamento abitativo informale  in area golenale, sotto il ponte in direzione corso Savona. 

 Vercelli, che ha effettuato un sopralluogo, spiega: “Mi sono recato sul posto e ho riscontrato manufatti precari in golena, in un tratto delicato per un eventuale deflusso della piena". Vercelli richiama un precedente del 2016, quando c'erano alcuni casotti di pensionati dove venivano tenuti degli attrezzi: “La disposizione dei manufatti aveva creato un effetto diga con deviazione del flusso in due bracci e rischio di erosione sul piede dell’argine nella strettoia". Poi aggiunge: "Non si può spostare da una zona a rischio a una ancora più a rischio: in caso di piena qui si va a bagno in due secondi".


Vercelli durante il sopralluogo

Terreno regolarmente acquistato

Un terreno regolarmente acquistato, di circa 1500 metri quadri, in precedenza proprietà di un pensionato che avrebbe voluto riqualificare lo spazio per farne un'area giochi per i nipotini, ma che poi ha venduto il terreno ad alcuni sinti che un mese fa hanno venduto a loro volta a una famiglia rom

Sul profilo urbanistico e operativo, Vercelli sollecita un coordinamento tra uffici tecnici e protezione civile: “La priorità è evitare che strutture precarie diventino ostacoli al flusso. Serve una regia condivisa tra scuola, servizi sociali, terzo settore e cittadinanza attiva, in modo da sommare responsabilità e risultati, superando la logica del solo controllo e puntando invece su inclusione, tirocini e mediazione culturale".

Replica Rasero: "Solo due famiglie in sistemazione provvisoria"

Interpellato, il sindaco Maurizio Rasero,  inquadra la situazione come temporanea e circoscritta: “C’era un insediamento già esistente prima, già conosciuto, e in quel cortile dove già c’erano altre cose sono finite due famiglie , provenienti da via Guerra, con una sistemazione provvisoria".

 Il primo cittadino precisa che il quadro informativo deriva dagli uffici competenti  che chiariscono come i due nuclei in questione abbiano provveduto autonomamente a reperire una collocazione differente a quella di via Guerra per le loro famiglie. Inoltre l'equipe degli educatori dei Servizi sociali sostiene e monitora i due nuclei che hanno aderito al piano di accompagnamento ( PAL) e predisposto tutte le domande necessarie per  attivare percorsi di inclusione e abitativi diversi dall'attuale collocazione.

Delle 256 persone presenti in Via Guerra questi sono gli unici due nuclei che hanno optato come scelta provvisoria di collocarsi in un terreno dove ci sono tutti i servizi necessari, come ribadisce Rasero: “Lì c’erano già luce, acqua, fognature, avevano un piazzale largo, dove questi due nuclei si sono sistemati, dal nostro punto di vista provvisoriamente". Sulle provenienze, gli uffici, chiariscono anche la questione Callianetto: “Nessuno tra le persone oggi a Callianetto e ad Asti è mai stato al campo di Asti né è residente ad Asti; sono tutti di Torino. Solo una persona, tra diciotto, è nata al campo rom di Asti molti anni fa e oggi non ha residenza ad Asti".

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