Il 16 settembre 1843, il Comune di Mombaruzzo viene elevato a sede di una nuova stazione dei Carabinieri: “Le nuove strade che di mano in mano si vennero facendo, l'aumentar che fecero generalmente le vie ed i mezzi diversi di comunicazione nei regii stati, e l'incremento altresì del commercio e di popolazione in parecchi luoghi, avendo ormai fatto necessario che sieno variate pure, a seconda delle occorse mutazioni, la partizione e la forza dei carabinieri reali, S.M., a cui ho avuto l'onore di rassegnarne relazione, si è degnata di far per tal effetto, con regio brevetto del 5 di settembre volgente, gli opportuni provvedimenti”. Così si conclude il dispaccio che segue agli atti ufficiali grazie ai quali, due anni più tardi, Mombaruzzo avrebbe accolto un brigadiere e quattro carabinieri nell’edificio all’angolo di casa Delponte.
Una storia lunga centottant’anni, che i documenti da soli non bastano a raccontare. Come ha ricordato il sindaco Carla Luigina Scarrone, i Carabinieri hanno rappresentato molto più di una presenza istituzionale: sono stati una parte viva della comunità, soprattutto in un contesto complesso come quello dell’Italia di metà Ottocento.
Proprio per rendere omaggio alla storica presenza dell’Arma sul territorio, ieri è stata conferita la cittadinanza onoraria, coinvolgendo tutta la comunità: dai ragazzi delle scuole primarie alle istituzioni, tra cui il generale Andrea Paterna, Comandante della Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, il colonnello Giovanni Di Niso, comandante provinciale dei Carabinieri di Asti, le autorità civili della Provincia, i sindaci e i gonfaloni dei Comuni di Mombaruzzo, Bruno, Castelletto Molina, Fontanile, Maranzana e Quaranti in rappresentanza della giurisdizione della Stazione Carabinieri al momento della sua istituzione nel 1845.
Era presente anche il generale dei Carabinieri Domenico Scarrone, che per molti anni ha protetto i Presidenti della Repubblica e ora è il presidente della Sezione Quirinale-Gruppo Corazzieri dell’ANC che, pur non essendo nato a Mombaruzzo, ha nel Comune le sue radici.
“Per quasi due secoli, i Carabinieri hanno accompagnato la vita e la crescita della nostra comunità, condividendone le gioie e i lutti, i giorni luminosi e quelli bui - dichiara il sindaco Scarrone - Il conferimento della cittadinanza onoraria all’Arma, nel 180° anniversario dell’insediamento della prima caserma nel nostro Comune, è la testimonianza di un affetto profondo, di un legame antico che vogliamo tradurre in memoria ed esempio soprattutto per chi abiterà Mombaruzzo dopo di noi. E che continuerà a vedere, in quelle donne e quegli uomini in uniforme, la nostra Italia migliore”.
Entrati nel vivo della cerimonia, dopo il Teatro della Società di Mutuo Soccorso dove gli alunni delle scuole elementari e medie hanno organizzato uno spettacolo per la ricorrenza, e gli interventi sulla storia della Stazione Carabinieri di Mombaruzzo con la presentazione di alcune componenti dell’uniforme dei Corazzieri, il comandante provinciale dei Carabinieri di Asti, colonnello Giovanni Di Niso, ha ricevuto una lapide commemorativa donata dai Comuni appartenenti alla giurisdizione della Stazione.
Successivamente, la consegna della pergamena della Cittadinanza Onoraria: il sindaco di Mombaruzzo l’ha conferita al generale Andrea Paterna, Comandante della Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, in rappresentanza dell’Arma che, nel proprio discorso, ha ricordato la profonda gratitudine che lega da sempre i Carabinieri alle comunità, un legame nato nell’Ottocento e riconosciuto ufficialmente già nel 1864, quando l’Arma fu definita “Benemerita”. Ha sottolineato che la cittadinanza onoraria non è solo un titolo, ma un gesto di fiducia reciproca: un modo per dire che i Carabinieri fanno parte della vita quotidiana della gente, condividendone le fatiche, i successi e la crescita.
Dopo la donazione di un volume dedicato al Reggimento Corazzieri da parte del comandante Domenico Scarrone, a concludere la manifestazione è stato “Il canto degli Italiani”, inno raccontato da Michele D’Andrea nella conferenza-spettacolo “Le note e i colori. Chiacchierata briosa sui simboli che hanno fatto l’Italia”.