Un normale controllo di routine si è trasformato in un vero e proprio caso di cronaca. Nei giorni scorsi, personale della squadra amministrativa della Questura di Asti, insieme agli operatori del servizio igiene alimenti e nutrizione (SIAN) dell’ASL AT e all’ispettorato territoriale del lavoro di Asti-Alessandria, ha passato al setaccio un locale di ristorazione pubblica, il chiosco dek Kebab , situato nei pressi del Parco della Resistenza.
Il risultato? Una lunga lista di irregolarità, tanto gravi da portare alla sospensione immediata dell’attività fino alla risoluzione delle criticità riscontrate.
Locali sporchi e impianti fuori norma
Secondo quanto accertato dagli ispettori del SIAN, i locali e le attrezzature presentavano carenze igienico-sanitarie diffuse, con scarse condizioni di pulizia e manutenzione. La situazione, ritenuta incompatibile con la prosecuzione dell’attività, ha spinto gli operatori dell’ASL a disporre la sospensione temporanea dell’esercizio, oltre a elevare le sanzioni previste dalla normativa vigente.
Mancano i documenti e l’autorizzazione per il suolo pubblico
Non sono mancate le contestazioni anche sul fronte amministrativo. La Polizia di Stato ha riscontrato mancanze formali e gestionali: dall’assenza dell’indicazione degli orari di apertura e chiusura, alla mancata esposizione della documentazione obbligatoria, fino alla totale assenza dell’autorizzazione comunale per l’occupazione del suolo pubblico.
Le violazioni accertate saranno ora oggetto di ulteriori approfondimenti da parte degli uffici competenti, che potrebbero disporre ulteriori provvedimenti.
Bombole Gpl in locale chiuso: intervengono i Vigili del Fuoco
Nel corso dell’ispezione, gli agenti hanno scoperto tre bombole di gas GPL custodite in un locale chiuso e privo di adeguata aerazione. Una situazione potenzialmente pericolosa che ha richiesto l’intervento immediato dei Vigili del Fuoco.
Dopo le verifiche tecniche, i pompieri hanno diffidato il personale presente dal detenere le bombole e hanno disposto la restituzione del materiale alla ditta fornitrice, prescrivendo la revisione completa degli impianti, risultati non conformi alla normativa vigente. L’operazione rientra nel quadro dei controlli congiunti di prevenzione e vigilanza disposti a livello provinciale, con l’obiettivo di tutelare la salute pubblica, garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e il rispetto delle norme igienico-sanitarie e alimentari.