La classica domanda della domenica mattina di fine ottobre è arrivata: "Vi siete ricordati di spostare indietro le lancette?". Se la risposta è no (e non vi affidate a uno smartphone), potreste esservi svegliati un'ora prima del necessario.
Da oggi, domenica 26 ottobre, è infatti tornata in vigore l'ora solare. Stanotte, come da tradizione, alle 3 le lancette sono tornate indietro di un'ora, segnando le 2. Abbiamo ufficialmente guadagnato un'ora di sonno, salutando l'ora legale che ci ha accompagnato per tutta la primavera e l'estate.
Il motivo di questo cambiamento, introdotto in Italia in modo definitivo nel 1966, è principalmente il risparmio energetico. Mantenendo le lancette avanti durante i mesi più luminosi, si posticipa l'uso della luce artificiale nelle ore serali, con un impatto positivo sui consumi elettrici nazionali.
Tuttavia, il nostro corpo potrebbe non essere altrettanto felice. Anche se guadagnare un'ora di sonno sembra un beneficio, qualsiasi alterazione del ciclo sonno-veglia impone un adattamento biologico. Gli esperti parlano di un'interferenza con il ritmo circadiano: nei prossimi giorni potremmo sentirci più assonnati la sera (visto che farà buio prima) o avere qualche difficoltà a ingranare al mattino. Si tratta di un lieve disturbo, simile a un jet-lag, che dovrebbe comunque risolversi in pochi giorni.
Da anni, questo doppio appuntamento annuale è al centro di un acceso dibattito. Molti ne chiedono l'abolizione, sottolineando come l'impatto sulla salute e sullo stress superi i benefici energetici, oggi forse meno rilevanti rispetto al passato.
Il Parlamento Europeo aveva votato per l'abolizione del cambio d'ora già dal 2021, lasciando ai singoli Paesi la scelta se adottare l'ora solare o quella legale in modo permanente. La proposta si è però arenata a causa dei disaccordi tra gli Stati (soprattutto tra quelli del Nord e quelli del Sud Europa, che hanno esigenze di luce diverse) e per il successivo stop imposto dalla pandemia.
Mentre l'Europa resta divisa, l'Italia sembra preferire il mantenimento del sistema attuale. Per i prossimi cinque mesi, quindi, ci abitueremo a giornate che si accorciano e a pomeriggi più bui, in attesa del ritorno dell'ora legale, previsto per l'ultima domenica di marzo.