Sanità - 29 ottobre 2025, 16:30

INdipendenze, il bilancio di due anni: oltre 1800 giovani coinvolti e una rete che cambia il territorio. I risultati presentati al Circolo Nosenzo

La squadra di psicologhe ed educatori Jokko rilancia: "Solo il lavoro di rete può affrontare le nuove dipendenze"

Alcune immagini dell'incontro (MerfePhoto)

Un intervento sperimentale dalla valenza nazionale, finanziato dal Dipartimento per le Politiche Antidroga, che ha visto protagonista la città di Asti: è questo il cuore del progetto INdipendenze, i cui risultati e prospettive sono stati presentati oggi, 29 ottobre al Circolo Nosenzo, in una conferenza moderata dal professor Francesco Scalfari.

Un'équipe multidisciplinare per una prevenzione condivisa

Il progetto ha visto in campo le psicologhe Monica Marrandino ed Elena Baisi e gli educatori Piero Vercelli, Raffaella Brigo ed Ester Rodofili, figure chiave nella costruzione di percorsi di ascolto, dialogo e formazione sui temi delle dipendenze da sostanze e comportamentali.

Laboratori, scuole coinvolte e numeri

In due anni sono stati realizzati 91 laboratori nelle scuole del territorio, coinvolgendo 10 istituti superiori (Castigliano, Casa di Carità arti e mestieri, Foscolo, Alfieri, Gauss, Vercelli, Monti, CPIA, Artom) e 3 scuole medie (Jona, Parini, Goltieri). In tutto sono stati raggiunti 1826 ragazzi e 138 adulti tra docenti ed educatori, con 198 ore effettivamente svolte sulle 144 programmate inizialmente.

Visite al Ser.D e QR code distribuiti

Il progetto ha previsto anche 4 visite presso il Ser.D che hanno coinvolto complessivamente 60 ragazzi. Una delle azioni innovative è stata la distribuzione di QR code su tutto il territorio e nelle scuole: sono state registrate (dato aggiornato a ottobre 2025) 59 visualizzazioni tramite "Insostanza", 67 attraverso link della Regione Piemonte, 83 tramite la Prefettura, 148 sulle tematiche delle Politiche antidroga, fino a 255 visualizzazioni per il Ser.D Asti.

Sportelli di ascolto e nuove metodologie

Sono stati realizzati 129 sportelli di ascolto e 107 colloqui di approfondimento, oltre ad attività sportive con 4 società coinvolte ed esperienze di peer education, con 9 studenti impegnati nella campagna "è ovvio che...". Il progetto ha introdotto metodologie innovative: laboratori interattivi e non frontali, comunicazione tramite WhatsApp (strumento preferito dei ragazzi), campagne social e coinvolgimento di educatori formati in sinergia con il Comune di Asti.

Tendenze emerse e sfide future

Dai dati raccolti emerge che il 70% degli adolescenti tra 18 e 25 anni riferisce problemi di ansia e depressione, con ricorso frequente a comportamenti disfunzionali. Molto diffuso l'uso di alcolici, cannabinoidi, gioco d'azzardo (in particolare scommesse sportive), "puff" e un uso problematico dello smartphone.

Una rete che trasforma

Durante la conferenza moderata dal professor Scalfari, la dottoressa Monica Marrandino ha presentato un'analisi sui risultati: "Solo attraverso la rete possiamo costruire risposte forti e sostenibili. I risultati raggiunti sono figli di collaborazioni tra persone, enti, istituzioni e visioni condivise", confermando l'impatto di una filiera di servizi territoriali oggi modello replicabile anche altrove.

Il percorso avviato da INdipendenze ha posto basi solide per continuare a sensibilizzare, accompagnare e prevenire, attraverso la sinergia tra scuola, sanità, comunità e famiglie.

Alcune immagini dell'incontro (MerfePhoto)

Alcune immagini dell'incontro (MerfePhoto)

Alcune immagini dal convegno (MerfePhoto)