Vacanze Astigiane - 06 novembre 2025, 18:00

Vacanze Astigiane profumate e conviviali

Puntata sull’evento più profumato d’autunno, il Bagna Cauda Day, che diventa occasione per suggerire la scoperta del meglio di alcuni borghi dell’Astigiano

Bagna Cauda Day, tanti fujot in tanti borghi dell'Astigiano

Il sacro rito di intingere verdure nella bagna, durante l'evento più profumato d'autunno, non è lontano. Ancora poco e, armati dell'imprescindibile bavagliolone, affronteremo con entusiasmo la nuova edizione del Bagna Cauda Day. Grande festa della convivialità e celebrazione corale di un piatto iconico piemontese che ci aspetta negli ultimi due fine settimana di novembre. Il rito comincia, da tredici anni, con la scelta del locali o, ancor meglio, dei locali, considerate le numerose giornate d’evento. Tanti locali da scegliere e prenotare. Per ognuno di loro, sul sito web d’evento, una scheda che ne racconta la profumata offerta, le caratteristiche e la quantità di posti a tavola nelle varie date. Numeri che fanno intuire il tipo di convivialità da aspettarsi. Dai locali con grandi spazi e bellissime tavolate a non finire, fino a quelli dalla convivialità calda, raccolta e familiare. 

Importante è sì partecipare, ma anche scegliere il modo preferito d'essere bagnacaudisti e il dove, approfittandone per scoprire la bellezza che ci circondai, dandosi come meta di gita locali accoglienti in posti bellissimi dell’Astigiano. Appurato che sono decine, nel limite di battute imposto dalla rubrica e nell'obiettivo di supportare la scelta, specialmente per chi non astigiano, accenno qualcosa su cinque luoghi da favola, a cui corrispondono otto locali di Bagna. 

Scurzolengo, affascinante borgo, ad una decina di chilometri a nord di Asti, circondato dal lungo rincorrersi di campi e vigneti. Simbolo del paese il castello, di origine medioevale, bello e imponente, a chiusura della piazza principale arricchita dalla settecentesca parrocchiale di San Lorenzo. Poco più di cinquecento abitanti sicuramente abituati, chi più e chi meno, a bere bene: Grignolino e Ruchè. Perdetevi poi tra chiesette e cappelle, nel borgo e subito fuori. Piccole opere d'arte come quella ottagonale dedicata a San Rocco o quella circolare in pieno centro storico. Passeggiate e aria buona è normale che stimolino l'appetito e allora ecco i due locali di Bagna: Il Cicchetto presso Cantine Sant’Agata e l’Osteria del Macellaio di Paolo Lucariello. 

Un po’ più a nord, Passerano Marmorito. Due paesi uniti in un solo Comune e tre castelli, da quello imponente dei Radicati, con tanto di Zecca cinquecentesca, all’antico mastio in frazione Schierano fino al castello di frazione Primeglio. Tra un borgo e l’altro, tra un castello e l’altro, il ritorno di Davide Massaglia a coltivare i terreni dei nonni. Orticoltore per passione e tradizione, da conoscere alla sua prima presenza sulla giostra del Bagna Cauda Day.

E poi Rocchetta Tanaro, antico borgo sulle sponde del nostro grande fiume, circondato dagli spettacolari boschi del Parco Naturale omonimo. Nel girarla impossibile non imbattersi nei Marchesi di Incisa, feudatari dai tempi del Barbarossa e ancora oggi residenti e produttori di ottimi vini; la loro tenuta, con resti dell’antico castello e mura, è centro del paese e luogo di profumati piaceri presso La Corte Chiusa alle Cantine Marchesi Incisa.

Impossibile non citare Costigliole d'Asti. Paese la cui storia è strettamente legata alle vicende del suo castello, imponente e maestoso, dai preziosi interni, con testimonianze artistiche di pregio, come gli stucchi del piano nobile, realizzati nel 1668 dalla bottega luganese dei Bellotto. Poi la Rocca, nome con cui viene comunemente definita la parte più antica del borgo, piena di scorci emozionanti e costruzioni antiche. Nei dintorni uno dei luoghi, anzi il luogo, secondo me, più suggestivo dell'Astigiano, Bricco Lù, da dove dominare tutto il paesaggio circostante, circondati ed impregnati dalla sua magia. Ben tre locali di Bagna porterebbero a moltiplicare le visite, cominciando proprio dai saloni del Castello Verasis Asinari che ospitano la proposta della Pro Loco di Costigliole, oltre Al Peperone Rosso, locale in frazione Motta, e tra gli orti di Duipuvrun.

Ultimo, per meri motivi di spazio, Cassinasco, borgo da ola nell’estremo Sud Astigiano che comincerei a scoprire salendo sulla sua torre medioevale, accessibile fino ad una ventina di metri d'altezza, resto del castello distrutto nel 1615, con uno squarcio che la trapassa da parte a parte a ricordo dell'evento. Poi, sicuramente un giro al santuario dei Caffi, negli immediati dintorni del paese, affascinante edificio dei primi del ’900, progettato da quel matto di Gualandi, architetto bolognese, lo stesso della colossale parrocchiale di Fontanile. Chiuderei sicuramente in dolcezza tra gli spettacolari torroni di Faccio, eccellenza artigiana e simbolo di qualità, sua e delle grandi materie prime, tipiche e a km 0, indispensabili per farli così buoni: nocciole e miele. Torroni perfetti per ammortizzare i piacevoli effetti da bagna della Nuova Drogheria locale dall’ambiente informale e familiare, con bottega dedicata ai prodotti tipici del posto.

Davide Palazzetti


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