Anche Castelnuovo Don Bosco sarà protagonista della mostra “Splendete come astri nel mondo”, l’esposizione itinerante che celebra i 150 anni dalla prima spedizione missionaria salesiana (1875–2025). Il Museo Etnologico Missionario del Colle Don Bosco, cuore culturale e spirituale dell’Astigiano, ha infatti concesso in prestito 23 reperti storici che arricchiranno l’allestimento inaugurato sabato 8 novembre 2025 alle ore 19 presso il Museo Casa Don Bosco di Torino-Valdocco, luogo simbolico dove nacque il primo oratorio fondato dal santo dei giovani.
La mostra, curata dall’Ufficio Animazione Missionaria Italia, rappresenta il primo grande evento dedicato all’anniversario della partenza per la Patagonia dell’11 novembre 1875, quando Don Bosco affidò a Giovanni Cagliero e a un gruppo di missionari l’inizio di un’avventura che avrebbe toccato ogni angolo del mondo.
Il lavoro del Museo di Castelnuovo Don Bosco
La selezione dei materiali in arrivo da Castelnuovo porta la firma di Letizia Pecetto, curatrice del Museo Etnologico Missionario del Colle Don Bosco, che ha curato con attenzione scientifica e sensibilità storica la scelta degli oggetti destinati a rappresentare la dimensione umana e spirituale della missione salesiana.
“Abbiamo voluto costruire un racconto in tre tappe – spiega Pecetto – che unisse la memoria delle prime spedizioni all’universalità delle missioni di oggi.”
Nella prima sezione, dedicata alla partenza verso la Patagonia, sono esposti reperti legati alla prima terra di missione. La vetrina centrale ospita oggetti appartenuti a tre figure emblematiche: il sacco a pelo di don Giovanni Cagliero, primo missionario e poi cardinale, il pullover e il medaglione di mons. Vincenzo Cimatti, che portò lo spirito salesiano in Giappone e il copricapo in piume di tucano di don Luigi Bolla, missionario tra il popolo Achuar del Perù.
Infine, la terza vetrina raccoglie oggetti provenienti da quattro continenti, compresa la Siberia, a testimonianza dell’universalità del messaggio di Don Bosco e della presenza viva dei salesiani nel mondo.
“Il nostro museo – aggiunge Pecetto – custodisce storie di viaggio e di incontro tra culture. Vederle oggi in mostra a Valdocco, nel luogo dove tutto ebbe inizio, è un modo per restituire vita e significato a quei reperti, ricordando che la missione è ancora una strada aperta verso l’altro.”
L’inaugurazione a Torino e la mostra itinerante
La mostra sarà inaugurata sabato 8 novembre alla presenza del Rettor Maggiore don Fabio Attard, della Madre Generale suor Chiara Cazzuola, del curatore don Fabio Maistro e dei referenti scientifici Letizia Pecetto, Ana Martín García (Museo Casa Don Bosco) e don Marco Cazzato (Animazione Missionaria ICP).
Oltre ai reperti, l’allestimento comprende pannelli illustrativi che raccontano figure di missionari salesiani di ieri e di oggi, accompagnati da fotografie, documenti e citazioni, in un percorso che attraversa 150 anni di storia, di fede e di impegno sociale.
Dopo la tappa torinese, l’esposizione si sposterà in altri centri salesiani in Italia e all’estero, mentre i reperti del Museo Etnologico Missionario di Castelnuovo Don Bosco resteranno in prestito fino al 18 gennaio 2026, prima di rientrare nella sede originaria del Colle.
Una testimonianza astigiana di missione e memoria
Con la partecipazione del Museo Etnologico Missionario, Castelnuovo Don Bosco conferma il suo ruolo centrale nella memoria salesiana, offrendo non solo materiali di straordinario valore, ma anche la competenza e la passione di chi da anni lavora per conservare e raccontare il dialogo tra culture.
L’iniziativa unisce idealmente l’Astigiano a Valdocco e, da lì, al resto del mondo: un viaggio nello spazio e nel tempo che continua a risplendere, proprio come gli astri del titolo della mostra.