Sanità - 08 novembre 2025, 12:59

Nasce in Piemonte la prima auto cardioprotetta d'Europa

L'astigiano Marco Pappalardo responsabile della Società italiana infermieri di emergenza, presente all'inaugurazione di "Mole urbana" a Orbassano

Una rivoluzione nel mondo della mobilità urbana è stata presentata  a Orbassano (TO) con l'inaugurazione di "Mole urbana", la prima vettura cardioprotetta d'Europa. Un progetto visionario che unisce sostenibilità ambientale e sicurezza sanitaria, equipaggiando ogni veicolo con un Defibrillatore semiautomatico Esterno (DAE) a bordo.

La presenza degli infermieri all'evento

All'importante cerimonia ha partecipato il dott. Marco Pappalardo, astigiano e responsabile per Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta della Società Italiana Infermieri di Emergenza (SIIET). Insieme a lui erano presenti Ivan Bufalo, Presidente dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino, e una nutrita rappresentanza di professionisti infermieri, testimoniando l'impegno costante della categoria nella diffusione della cultura dell'emergenza e delle manovre salvavita.

La partecipazione degli infermieri sottolinea il loro ruolo strategico nella comunità e dimostra come l'innovazione tecnologica possa diventare alleata della sicurezza e della prevenzione sanitaria.

L'innovazione al servizio della vita

"La prima Kei Car elettrica italiana cardioprotetta rappresenta un progetto che mira a coniugare innovazione, sostenibilità e attenzione alla salute, creando una comunità di potenziali first responders che possono intervenire in caso di arresto cardiaco", ha dichiarato Marco Pappalardo. "È un modo nuovo di concepire la mobilità, al servizio della vita".

Il concept rappresenta un esempio concreto di collaborazione virtuosa tra professionisti sanitari e mondo industriale, con l'obiettivo di generare un impatto positivo sulla comunità. "Portare un DAE a bordo di un'auto significa rendere la cittadinanza parte attiva della rete dell'emergenza e aumentare le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco improvviso", ha aggiunto l'esperto astigiano.

Il designer Umberto Palermo, fondatore di Mole urbana, ha realizzato un lavoro eccezionale fondendo design innovativo, ecosostenibilità e attenzione alla salute. Il risultato è un modello che unisce estetica, funzionalità e responsabilità sociale, aprendo nuovi scenari per la mobilità urbana del futuro.

I numeri dell'emergenza cardiaca

I dati parlano chiaro: ogni anno in Italia si registrano circa 60.000 decessi per arresto cardiaco improvviso, e ogni minuto senza intervento riduce le possibilità di sopravvivenza del 10-12%. In questo contesto, l'iniziativa Mole urbana assume un significato ancora più rilevante per la salute pubblica.

"Rendere le città cardioprotette significa promuovere un nuovo modello di salute diffusa, in cui ogni cittadino può essere parte attiva della catena della sopravvivenza", ha concluso Pappalardo.

Con una previsione di 5.000 vetture all'anno a pieno regime produttivo, il progetto Mole urbana apre la strada a un futuro in cui la sicurezza diventa parte integrante della mobilità urbana. Un'iniziativa che segna una vera rivoluzione culturale, in cui design e ingegneria italiana si mettono letteralmente al servizio della vita, trasformando ogni automobilista in un potenziale soccorritore e rendendo le nostre città più sicure e cardioprotette.

Redazione