Cultura e tempo libero | 14 novembre 2025, 08:04

Canelli, alla sala delle Stelle in mostra le grafiche del Novecento italiano

Esposte per la prima volta opere di Casorati, i Sei di Torino e maestri futuristi da una collezione privata. Visitabile fino al 14 dicembre con ingresso libero

Un viaggio nell'arte grafica del Novecento italiano attraverso una selezione di opere provenienti da una collezione privata locale. La suggestiva Sala delle Stelle di Canelli ospita la mostra “Grafiche. Viaggio nel Novecento italiano”, che per la prima volta espone al pubblico disegni, chine, incisioni e xilografie di importanti autori piemontesi e non solo.

Curata dal Comune di Canelli, l'esposizione presenta perlopiù autori del Novecento figurativo piemontese, con significative presenze come uno studio per un viso di donna firmato da Felice Casorati, accompagnato da lavori dei suoi allievi Nella Marchesini e Riccardo Chicco. Spicca il nucleo dei Sei di Torino – rappresentato da Enrico Paulucci, Francesco Menzio, Gigi Chessa e Nicola Galante – affiancato da opere di maestri futuristi come Leonardo Dudreville e Ugo Pozzo, e da artisti del calibro di Luigi Spazzapan e Antonietta Raphael Mafai.

Completano il percorso espositivo opere di Giulio Da Milano, Agostino Bosia e magistrali incisioni di Cino Bozzetti. La mostra, a ingresso libero, è visitabile fino al 14 dicembre dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 (su prenotazione al 366 2182935) e il venerdì, sabato e domenica anche nel pomeriggio dalle 16 alle 19.

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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