Da lunedì 24 novembre, fino a sabato 29 si svolgeranno un po’ in tutta Italia le Giornate FAI per le scuole. Una settimana di visite scolastiche esclusive condotte dagli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente preparati dai volontari FAI e dai loro docenti, che illustreranno ai loro coetanei chiese, palazzi, parchi e giardini storici, monumenti e istituzioni delle città e delle province in cui vivono.
Che bella iniziativa! Con una qualche immotivata apprensione vado a leggermi sul sito FAI i luoghi coinvolti dalle nostre parti tra le centinaia e centinaia presenti in un ricco elenco di luoghi di bellezza, messi a disposizione dei più giovani per conoscere, crescere, avvicinandosi all’ambiente e alla cultura del luogo in cui vivono.
Chi cerca trova. Detto non sempre corretto. Cerco e non trovo alcun luogo partecipante ad Asti, non trovo alcun luogo nell’Astigiano. Eh sì che la necessità contingente di coinvolgere i più giovani, educandoli al bello con la tanta storia e arte che offrono capoluogo e dintorni, è spesso sulla bocca di molti, spesso tra i titoli di punta della stampa locale. Educarli al bello quali parti indispensabili di una comunità che non può certo sopravvivere e crescere solo con gli over sessanta come me. Prima o poi, meglio prima che poi, considerati alcuni risultati messi in pista da noi meno giovani, toccherà a loro dare visibilità e valore a luoghi d’estetica con valenze che vanno, spesso e volentieri, ben oltre il fascino di antichi mattoni o di importanti pennellate. Preciso che, il titolo roboante esaspera la dimenticanza, non del FAI, quale collettore di proposte delle sue Delegazioni locali, ma di chi si occupa del FAI ad Asti e dintorni. Spero distratti o occupati in altre incombenze ben più importanti, piuttosto che scollegati dal mondo scolastico, tanto da non presentarsi con almeno un luogo evento.
Per consolarci, un po’ tutto il Piemonte ne esce poco leone dall’elenco delle Giornate FAI per le scuole: a Torino, giusto la sontuosa Sala Gonin, sala d'aspetto per i Reali d'Italia e per i viaggiatori di I classe nella stazione di Porta Nuova; a Novara il Teatro Caccia, elegante esempio di architettura teatrale ottocentesca, e la Riseria Capittini di Galliate; a Ovada la Cappella Santa Maria Sedes Sapientiae in Palazzo Santa Caterina, edificata tra il 1864 e il 1881; a Tortona l'ultimo dipinto del celebre pittore Pellizza da Volpedo, “Membra Stanche”; a Vercelli la sede dell'Archivio di Stato, nell’ex monastero quattrocentesco di Santa Maria delle Grazie, la chiesa di Sant'Anna, costruita nel XV secolo, oggi più barocca che altro, che conserva varie opere pittoriche di Gaudenzio Ferrari, Bernardino Lanino e Giuseppe Tarchetti, e la Cascina Acquacrosa di Borgo Vercelli, centro di ricerca sulla coltivazione di diverse qualità di riso.
Chi insegna storia dell’arte sicuramente storcerebbe il naso per il poco presente, ma almeno qualcosa è stato messo in campo in diverse province piemontesi. Da noi no, e credo seriamente sia un vero peccato, auspicandomi di leggere decine di posti bellissimi dati in pasto, terapeutico e formativo, al prossimo giro.