All'Alliance Stadium l'Italia ha ceduto al Sudafrica con il punteggio di 14-34 in una partita caratterizzata dal grande cuore azzurro ma anche dalla superiorità fisica dei campioni del mondo. Una sconfitta onorevole per gli uomini di Crowley, che hanno saputo tenere testa ai temibili Springboks per larghi tratti del match.
La partita si è aperta subito con un ritmo elevato nell'umidità dello stadio torinese. L'Italia ha mostrato buon controllo nelle touche, nonostante la maggiore confidenza sudafricana nel gioco aereo. Il primo episodio decisivo è arrivato dopo una serie di attacchi azzurri che hanno costretto la difesa africana al fallo: cartellino rosso diretto per Franco Mostert, seconda linea già espulsa la settimana precedente contro la Francia.
Nonostante la superiorità numerica, gli azzurri non sono riusciti a capitalizzare nei successivi dieci minuti, mostrando giocate spettacolari ma poco concrete. La mischia sudafricana, elemento tradizionalmente dominante, ha dovuto operare cambi anticipati in prima linea già al 20', segno di un'usura inaspettata.
Al 25' un intercetto sudafricano ha rischiato di vanificare il buon primo quarto azzurro, episodio figlio della volontà italiana di osare per portare a casa il risultato. Tuttavia, le irregolarità di Garbisi nei piazzati hanno pesato enormemente: nella seconda metà del primo tempo il gioco si è fatto confusionario e poco efficace.
Al 32' è arrivata la prima marcatura: piazzato sudafricano subito pareggiato da Garbisi, ma la risposta degli Springboks non si è fatta attendere con una meta di pregevole fattura che ha chiuso il primo tempo.
La ripresa ha visto un'Italia generosa che ci ha messo "anima e cuore", portando a casa però solo tre punti e soprattutto tre infortunati. Il cartellino giallo a Cannone ha complicato ulteriormente la situazione per gli azzurri, in una decisione arbitrale difficile da accettare.
La fisicità sudafricana si è fatta sentire sempre più: ad ogni placcaggio un azzurro aveva bisogno di cure mediche. È arrivata così la meta in prima fase che ha colto di sorpresa una linea difensiva fino a quel momento impeccabile.
Nel momento di maggiore difficoltà è stata la meta di Capuozzo a tenere in piedi l'Italia, ma si è confermata la giornata storta di Garbisi al piede, con almeno 9 punti lasciati per strada nei tentativi di trasformazione e piazzato.
Dal 70' la partita ha preso una piega definitiva: è arrivata immediatamente la meta del neo-entrato Grant Williams, questa volta trasformata. L'Italia ha perso lucidità nel gioco, mancando nel principio dell'avanzamento, mentre la semplicità e l'efficacia dei Bokke hanno vanificato ogni coraggioso tentativo azzurro di rimonta.
Quando i sudafricani sono entrati in possesso palla si sono dimostrati micidiali, infilando punti in ogni occasione come la meta del 78' che ha fissato il punteggio sul definitivo 14-34.
Una sconfitta che non cancella la buona prestazione azzurra contro i campioni del mondo, ma che evidenzia ancora una volta come la precisione nei fondamentali sia determinante a questi livelli. L'Italia esce a testa alta ma con la consapevolezza di aver lasciato per strada un'occasione importante.