Più di 300 persone sabato scorso hanno partecipato al WAQF! Festival, una serata di beneficenza che ha raccolto 2000 euro destinati a Music for peace, associazione genovese impegnata nella causa palestinese.
Un evento, tenutosi alla Casa del Popolo, ricco di ospiti, che si sono esibiti con la propria musica, arte e teatro.
Kubrick rivisitato dai Sine Vultu
Il gruppo Sine Vultu ha portato una rivisitazione in chiave teatrale de Il Dottor Stranamoredi Stanley Kubrick: ambientato nel pieno della Guerra Fredda, ha come tema principale la tensione militare e nucleare tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
“Abbiamo voluto prendere il film ed esagerarlo”, ci racconta Beatrice Bernini, che ha interpretato l’ambasciatore russo Alexei de Sadesky. Il copione è stato scritto in due settimane principalmente da Alessandro Cussotto, quella sera nei panni del Dottor Stranamore.
“Ci tenevamo particolarmente a parlare di politica, vista l’occasione in cui ci saremmo esibiti”, prosegue la ragazza del gruppo, precisando che la scelta di non parlare esplicitamente della Palestina fosse dettata dal timore di farlo in maniera imprecisa, data l’intenzione di scriverne eventualmente da zero ma il poco tempo a disposizione.
Una rappresentazione toccante ma divertente, niente di nuovo per i Sine Vultu: “Ci piace parlare di argomenti seri ma sempre con una nota ironica e una risata, senza mai togliere serietà alla questione”.
Soddisfatti sia della prima che della replica (svolta per permettere a tutti i partecipanti di assistere allo spettacolo ndr), il gruppo è sempre contento di tornare ad esibirsi alla Casa del Popolo: “Ci sentiamo sempre coccolati da loro, ci hanno offerto da mangiare e da bere. Non è stata solo una serata di beneficenza, ma un modo per vedere tanti giovani che, attraverso l’impegno nelle proprie arti, avevano come obiettivo comune la raccolta fondi”.
Quadrirotti e roomfive scaldano il pubblico tra singoli e cover
Un’impressione positiva condivisa anche dai Quadrirotti: “Ci siamo divertiti molto, è stata una bella serata” racconta Marco Cerruti cantante del gruppo. Nonostante alcuni problemi tecnici con la batteria prima dell’esibizione, i Quadrirotti hanno saputo portare il loro solito calore, coinvolgendo il pubblico come sempre sanno fare. Sempre molto uniti, hanno voluto rivolgere un saluto al tastierista e seconda chitarra Gianlorenzo Lamberti, attualmente in Spagna per lavoro.
Altro gruppo che ha fatto emozionare e conquistato i partecipanti sono stati i roomfive: “La serata è andata benissimo, ci siamo proprio divertiti. È stato il nostro terzo ritorno alla Casa del Popolo e la loro accoglienza è sempre fantastica” spiega Francesca Alario cantante della band.
Esibitisi con alcune cover e, per la prima volta, live con il loro singolo The time Is over, che ha ricevuto un ottimo riscontro.
Arte e musica sullo stesso palco: il coro Euphonia e i giovani illustratori
Un’esibizione di artisti uniti è stata quella tra il Coro Euphonia e alcuni disegnatori del liceo artistico e non che – per mezzo di un proiettore – ha permesso al pubblico di godere delle cover interpretate dalle ragazze del coro e allo stesso tempo delle rappresentazioni di alcuni degli artisti svolte in diretta, le cui creazioni sono state vendute durante la serata sempre a scopo benefico.
“Sono contento per la collaborazione con i ragazzi dell’artistico e penso che questa serata abbia portato un pubblico grande e vario, formato anche da chi non aveva magari mai frequentato la Casa del Popolo. Spero che questo format si ripeta” commenta Stefano Porro, illustratore già esperto nel concerto disegnato.
Elena Bo, studentessa del liceo artistico, ci spiega l’approccio adottato durante la rappresentazione: “Ognuno era concentrato sul proprio lavoro, ma eravamo comunque molto uniti. Potevamo dipingere a tecnica e soggetto di libera scelta, e così ci siamo messi in gioco in diversi modi. Per i miei due lavori – dato anche il poco tempo per realizzarli – ho scelto un segno maggiormente espressivo, con schizzi e acrilici in bianco e nero".
Altri invece si sono dati alle figure classiche o soggetti di tipo simbolico: un suo compagno, Gabriele Annunziata, ha venduto un disegno di stampo molto più grafico e con riferimento alla situazione attuale della Palestina; l’altro di Elena, che è stato acquistato, è ispirato alla vita dei lavoratori, alle ingiustizie passate ed attuali nelle terre latinoamericane e si richiama alla citazione di Emiliano Zapata: “La tierra es de quien la trabaja".
Una bella esperienza anche per le ragazze del Coro Euphonia, con la loro prima esibizione alla Casa del Popolo, ma comunque “di casa” perché svolgono lì le loro prove settimanali. “È stato davvero emozionante condividere l’esperienza con gli artisti, vederli dipingere ciò che noi cantavamo, anche l’ambiente ci è piaciuto molto”. Le loro esibizioni non si fermano qui, il prossimo appuntamento sarà mercoledì 17 dicembre al Teatro Alfieri per il Progetto Sarah.