Cultura e tempo libero - 18 novembre 2025, 12:40

Asti si accende di parole: arrivano le “Luci d’Autore”

Un corridoio luminoso tra musica, letteratura e un pizzico d’ironia

Asti si prepara a un inverno che non si limita a illuminare le strade, ma punta a illuminare anche l’umore. Il progetto “Luci d’Autore – Asti in parole e musica”, firmato dall’Associazione Creative e sostenuto dal patrocinio comunale, debutterà tra dicembre 2025 e gennaio 2026 trasformando alcune vie del centro in un piccolo firmamento letterario.

Le installazioni scelte per l’esordio sono tre, e ciascuna porta con sé una parte dello spirito astigiano: “Minchia signor Tenente” di Giorgio Faletti in via Bruno, “Gelato al limon” di Paolo Conte in via Garetti, e l’immancabile motto alfieriano “Volli, fortissimamente volli”, sempre in via Garetti, per chi avesse bisogno di motivazione extra durante lo shopping natalizio.

L’idea, semplice e al tempo stesso efficace, è quella di accompagnare cittadini e visitatori sotto una serie di frasi che appartengono alla memoria collettiva. Il tutto integrato con le luminarie natalizie e connesso alla rete della pubblica illuminazione, grazie al coordinamento tecnico del Comune.

Un progetto che guarda lontano

Le Creative, però, non intendono fermarsi qui. L’obiettivo dichiarato è costruire un percorso pluriennale che ogni anno porterà nuovi autori ad “accendersi” sulle vie della città. Un mosaico di parole che, nel giro di qualche stagione, potrebbe diventare un vero e proprio corridoio letterario tra le vie del centro storico,

Un omaggio agli autori astigiani, certo, ma anche una strategia di valorizzazione turistica che punta a rendere il centro più attrattivo nei mesi invernali, quando uscire per una passeggiata serale richiede coraggio, sciarpa spessa e una buona ragione. Le luci potrebbero essere proprio quella ragione, insieme alla complicità del commercio di prossimità che vede nell’iniziativa un’occasione per dare nuova vita alle strade.

Roberta Bellesini lo spiega con chiarezza quando ricorda che l’ispirazione arriva da un grande classico delle città piemontesi, ma con una chiave tutta astigiana. “Abbiamo pensato che potesse essere una buona idea, ovviamente un’idea nuova, che nessuno aveva mai avuto. Torino propone da tanti anni il suo progetto di Luci d’Artista, ma noi volevamo raccontare in un altro modo le eccellenze astigiane”, sottolinea la presidente, descrivendo la nascita delle prime tre installazioni che illumineranno il centro storico.

La città sotto parole che scaldano

L’inaugurazione è fissata per mercoledì 3 dicembre alle 18, tra via Garetti e via Bruno:  un momento che segnerà ufficialmente l’accensione del nuovo percorso luminoso, destinato – nelle intenzioni – a espandersi anche oltre il centro storico.

Le Creative hanno previsto anche un apparato informativo dedicato, con una targa dotata di QR code per permettere a cittadini e visitatori di accedere ai contenuti in italiano e in inglese. “Vogliamo che tutti abbiano modo di capire la qualità del progetto e il lavoro fatto con gli artisti e i grafici”, spiega Bellesini. Un modo per trasformare un’illuminazione artistica in un racconto diffuso, inclusivo, accessibile.

La presidente non nasconde l’impegno economico dietro a una realizzazione così complessa: “Creare progetti richiede anche la ricerca di fondi e sponsor. E gli sponsor in questo progetto sono tanti e vari: ringrazio di cuore chi ci ha sostenuto”. Il ringraziamento si estende poi al Comune di Asti, per il patrocinio, supporto tecnico e coordinamento sulla pubblica illuminazione: “Le luci verranno accese esattamente come la piazza: è stato un lavoro complesso, ma fondamentale”.

Lo sguardo delle Creative sul femminicidio

Accanto all’allestimento luministico, l’associazione ha presentato anche la nuova campagna di sensibilizzazione contro il femminicidio, realizzata in collaborazione con Studio Uovo. È un manifesto che sta già richiamando l’attenzione in città. “Volevamo immagini che raccontassero il problema, ma poi è nata l’idea dello specchio: così chi guarda diventa subito parte del messaggio”, racconta Bellesini, spiegando come lo sguardo di chi si riflette diventi esso stesso un atto di consapevolezza.

Un modo diverso, diretto, personale per ricordare il 25 novembre, nel solco di un impegno che le Creative portano avanti da anni con incontri, progetti e iniziative.

Un futuro che si illumina un’opera alla volta

Il percorso è appena iniziato, ma le Creative guardano già avanti. Le frasi in programma per i prossimi anni  sono moltissime, la scelta non sarà semplice e la città ha ancora tanti luoghi da riscoprire attraverso la luce. “Sarà difficile scegliere, ma troveremo una bella trama. Pensiamo alla città, non solo alle frasi. E speriamo di far bene”, conclude la presidente.