Alla vigilia della Giornata mondiale dei diritti dei bambini, la Biblioteca Astense Giorgio Faletti ha ospitato mercoledì 19 novembre il convegno "L'Afghanistan e noi", un incontro partecipato che ha visto al centro un progetto speciale: "Ponti di colori", un percorso di scambio a distanza tra bambini afghani e astigiani, mediato dal linguaggio universale del disegno.
L'iniziativa, nata come spin off del Festival dei Popoli, si è svolta in una cornice suggestiva: le pareti del salone della biblioteca erano tappezzate dai disegni realizzati dai piccoli artisti italiani e afghani, testimonianza concreta di un dialogo che supera confini e barriere culturali.
Il quadro geopolitico
L'incontro è stato introdotto e moderato da Simona Franzino, responsabile di Amnesty International Asti, che ha sottolineato l'importanza di mantenere alta l'attenzione sull'Afghanistan e sui diritti dei più giovani, in particolare il diritto all'istruzione.
Gabriele Massano, analista geopolitico e presidente dell'Associazione EqualEast, ha presentato l'impegno dell'ente sia nella sensibilizzazione culturale sia nello sviluppo di progetti umanitari in Medio Oriente e Asia centrale, con particolare focus sul supporto all'istruzione pubblica gratuita senza distinzioni etniche, religiose, sociali o di genere. L'associazione ha avviato significative iniziative con alcune scuole nelle province afghane di Bamiyan e Helmand.
La situazione afghana
Sono poi intervenuti l'esperto in politiche internazionali Hakim Abdul Salim, che ha sviluppato un'analisi storica sulle ragioni dell'attuale situazione del paese, e Abdulhamid Zahidi e Hejrat Jalali, che hanno illustrato la progressiva riduzione di libertà e opportunità per la popolazione, le criticità nell'istruzione delle giovani generazioni e la difficile condizione delle donne.
I relatori hanno rimarcato la necessità che il mondo non dimentichi l'Afghanistan, paese che sembra finito in un cono d'ombra, e l'importanza di promuovere iniziative concrete a sostegno della popolazione locale e dell'istruzione dei più giovani.
Il progetto "Ponti di colori"
Il cuore dell'incontro è stata la presentazione del progetto "Ponti di Colori", nato dall'incontro delle iniziative scolastiche in Afghanistan con tre classi astigiane. Hanno illustrato l'esperienza le maestre Simona Catalano (IC Castell'Alfero, pluriclasse di Frinco), Marika Garisto (IC 5, Buonarroti, classe 1B) e Silvia Casorzo (IC 4, Salvo d'Acquisto, classe 2A).
Il progetto mira a creare uno scambio artistico-culturale attraverso l'invio e la condivisione di disegni, per favorire il dialogo tra le giovani generazioni, promuovendo la comprensione reciproca e superando stereotipi e pregiudizi. Dopo aver condiviso i primi disegni sul tema "la mia casa", nei prossimi mesi i bambini affronteranno altri argomenti.
"Il linguaggio universale del disegno ha permesso di superare distanze e barriere che potevano sembrare invalicabili, aprendo uno sguardo su un paese quasi dimenticato e creando una vicinanza umana tra bambini che sui fogli di carta coloravano un futuro di speranza", hanno sottolineato le insegnanti coinvolte, evidenziando l'entusiasmo e le ricadute positive sui loro studenti.
Gabriele Massano ha concluso l'incontro rimarcando l'importanza di portare avanti iniziative che, per quanto piccole possano sembrare, se costruite con coinvolgimento e partecipazione rappresentano "piccoli semi che sicuramente germoglieranno".
Il progetto continuerà nei prossimi mesi e, vista l'attenzione suscitata, si proporranno nuovi momenti di condivisione per presentare gli sviluppi dello scambio sia in Afghanistan che nell'astigiano.