La Sala Verde del Municipio di Castell’Alfero ospiterà martedì 25 novembre, alle 17, la presentazione ufficiale della decima edizione di “Oro Incenso Mirra – Presepi nel Monferrato”, la rassegna che dal 2015 trasforma l’inverno astigiano in un viaggio diffuso tra presepi, borghi e memoria collettiva.
L’edizione 2025/2026 coinvolgerà otto comuni – Aramengo, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Castell’Alfero, Cocconato, Frinco, Monale e San Damiano – e prenderà il via sabato 7 dicembre, confermandosi uno degli appuntamenti più attesi del Natale piemontese.
Dieci anni di luce e comunità
In un decennio la rassegna è cresciuta fino a diventare un itinerario simbolico e reale, capace di unire colline, paesi e generazioni intorno alla Natività. Presepi artistici o popolari, in legno, terracotta o materiali poveri, costruiti con creatività e spirito di condivisione: ogni borgata racconta la propria identità attraverso un allestimento unico.
“Visitare i presepi del Monferrato – sottolinea il presidente dell’associazione Francesco Marengo – significa entrare in un racconto corale: un viaggio tra borghi illuminati, suoni, profumi e gesti antichi che continuano a unire generazioni diverse intorno alla Natività. È un invito a riscoprire la meraviglia dell’attesa e la magia semplice del Natale”.
Sulla stessa linea Bruno Colombo, presidente dell’Ecomuseo BMA, che evidenzia il valore territoriale dell’iniziativa: “Continua anche quest’anno la pluriennale collaborazione con questo circuito unico, che arricchisce il periodo natalizio e favorisce l’attrattività turistica dei nostri paesi, animando la vita culturale, sociale ed economica delle comunità”.
La manifestazione è realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e dell’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano, con il patrocinio della Provincia di Asti, del Consiglio Regionale del Piemonte e del Gal Basso Monferrato. Tra i partner anche Banca di Asti, CSVAA, Cantina Regionale di Castagnole Monferrato e Nis Srl.
Il “quarto Re Mago” protagonista della serata
La presentazione sarà arricchita da un momento performativo dedicato ad “Artabàn. La leggenda del quarto Re Mago”, il poema contadino di Antonio Catalano che racconta del Re errante, impegnato per trentatré anni nell’aiuto dei poveri prima di giungere a Gerusalemme. Un racconto che lega simbolicamente Natale e Pasqua e che affonda le radici nella tradizione contadina di Langa e Monferrato.
Il gruppo folk “J’Arliquato” di Castiglione d’Asti proporrà canti popolari natalizi, prima del momento conviviale finale. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
“Artabàn parla a noi”: l’intervista
Tra le voci del progetto anche quella di Patrizia Camatel, collaboratrice dell’Ecomuseo BMA.
“Il Quarto Re Mago è il più umano dei Magi – spiega – perché si perde, cambia strada, incontra il mondo. Aiuta chi ha bisogno e diventa se stesso durante il cammino. È un personaggio che ci ricorda quanto l’aiuto reciproco sia un tema eterno e urgente”.
Secondo Camatel, la figura di Artabàn conserva un legame profondo con la tradizione contadina piemontese, in cui il ciclo delle stagioni e il concetto di rinascita si intrecciano con il racconto della Natività. “Nella versione catalanica – conclude – Artabàn arriva al Risorto e poi riparte. È una metafora potente: non sentirsi mai arrivati, restare aperti al mondo e al suo divenire”.