Attualità - 25 novembre 2025, 16:22

“Alla fine del muro”: menzione d’onore per il cortometraggio astigiano

Un progetto contro la violenza di genere sostenuto da istituzioni locali e nazionali, con la partecipazione attiva degli studenti astigiani

Questa mattina, nell’aula due del Tribunale di Asti, si è tenuta la proiezione del cortometraggio contro la violenza sulle donne “Alla fine del muro” (Qui il link per la visione), realizzato dal Comitato per le Pari Opportunità presso l’Ordine degli avvocati di Asti.

Il video ha anche ottenuto il sostegno dell’Ordine degli Avvocati di Asti e dell’I.I.S. “V. Alfieri” di Asti, che ha raccolto le riflessioni anonime delle studentesse e degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio, già presentate in una precedente esposizione artistica presso il Palazzo di Giustizia di Asti.

Riconoscimenti e messaggio del cortometraggio “Alla fine del muro”

Il cortometraggio ha ricevuto menzione d'onore partecipando alla sezione dedicata  ai Comitati Pari Opportunità forensi (secondo classificato ex aequo con Benevento, mentre primo classificato è stato il CPO di Alessandria), nel concorso nazionale "NOaMORE - Oltre le mura, l'altra faccia della violenza", a cura del Consiglio Nazionale Forense, Fondazione dell'Avvocatura Italiana e Il Dubbio, Edizione 2025, la cui premiazione si è tenuta a Roma, al Centro Congressi Piazza di Spagna, con la presenza della residente del CPO di Asti, avvocata Barbara Odarda.

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il progetto è stato presentato come parte di un più ampio percorso di sensibilizzazione a cui il concorso è dedicato. Il messaggio centrale è quello espresso nella sinossi che segue:

"Le mura proteggono, ma possono diventare gabbie. 7 casi su 10 di violenza contro le donne si verificano tra le mura domestiche. Vittime sono spesso i figli che assistono alle violenze o le subiscono in prima persona. La violenza di genere, fisica, psicologica, sociale ed economica, è un fenomeno diffuso e trasversale.

Oltre il confine dei rapporti familiari, ci sono molti contesti nei quali si manifesta l’altra faccia della violenza: il luogo di lavoro e gli spazi sociali, di marginalizzazione, digitali, anche attraverso l’uso del linguaggio e dell’immagine. Scorriamo il filmato attraverso frasi e fotogrammi esemplificativi, che accennano a luoghi fisici, “luoghi comuni”, luoghi virtuali e mediatici del fenomeno complesso della violenza di genere. Molestie, ricatti sessuali, stalking, maltrattamenti, mobbing, discriminazioni, gender gap, disuguaglianze, forme di prevaricazione, sessismo e stereotipi hanno come vittime le donne, con comportamenti che graduano dalla svalutazione, con denigrazioni e umiliazioni, al controllo, all’isolamento, all’oggettivazione sessuale, fino agli atti estremi, ovvero l’annientamento e l’eliminazione stessa della donna. Muri di gesti, di parole e di silenzi.

ALLA FINE DEL MURO, titolo del cortometraggio ispirato dalla musica di sottofondo, diventa quindi - con pensieri, riflessioni e un tocco di mano - esortazione e simbolo di resistenza, coraggio, rinascita e speranza. Attraverso la delicata ma risolutiva forza delle donne, con lo scorrere del tempo e una battaglia di consapevolezza contro la disperazione, si può uscire dall’oscurità, fare muro e, alla fine, abbattere le mura della violenza".

Redazione