La cessione della casa di riposo Maina Città di Asti, dopo il fallimento nel 2022, potrebbe rappresentare la luce in fondo al tunnel secondo il consigliere regionale Fabio Isnardi e il consigliere comunale di Asti Michele Miravalle (Pd).
“Lo sarà se viene data priorità assoluta al pagamento di quanto ancora dovuto ai lavoratori e si preserveranno nel numero i posti in convenzione per i non autosufficienti, anche nella futura gestione - dichiarano, rinviando, però, ogni valutazione ai prossimi mesi - “I lavoratori hanno visto interrotta con sei mesi di anticipo l’indennità che era stata promessa dal Presidente Cirio in campagna elettorale. Come primo atto in seguito alla vendita della struttura, si dia a loro quanto dovuto”.
Isnardi ha inoltre sottolineato di seguire la questione da tempo, avendo coinvolto anche l’Assessorato competente attraverso un Question Time lo scorso ottobre: "Né in quella occasione, né in seguito la Regione ha chiarito il motivo dell’interruzione dei pagamenti”.
Un ulteriore punto su cui restare vigili, secondo i consiglieri, sarebbe la disponibilità di posti letto in convenzione: “Erano 120 prima della chiusura. Se vogliamo che questo sia ricordato solo come un incidente di percorso, anziché l’ennesimo sintomo della privatizzazione della sanità, è essenziale che questo numero rimanga immutato”.
Su questi temi, sottolinea Miravalle, il Partito Democratico terrà gli occhi aperti, seguendo le iniziative del nuovo proprietario.