Pubblichiamo l' intervento del vescovo di Asti, Marco Prastaro, in occasione dell' Avvento che inizierà domenica prossima.
L’Avvento ci i invita ad accogliere la venuta del Signore: Egli è venuto nel tempo, viene nella nostra vita ogni giorno e verrà alla fine dei tempi.
Accogliere significa creare spazio nel nostro cuore perché l’ospite e amico vi trovi posto. Ed infatti uno dei temi che risuona nelle letture dell’avvento è proprio quello del preparare, dell’essere pronti.
Potremmo interrogarci se nella nostra vita e nel nostro cuore ci sia ancora il desiderio di accogliere il Signore che viene a visitarci per stare con noi. Forse questo tempo così frenetico che ci dice di pensare solo a noi stessi, di far prevalere le nostre esigenze su quelle di tutti gli altri, questo tempo che guarda solo a chi si sa mettere in mostra, che ci dice che tutto va bene e tutto è uguale, che il profitto è l’unico interesse che deve prevalere… forse la mentalità di questo tempo è entrata anche nella nostra vita e nel nostro modo di guardare a noi stessi, agli altri, al mondo, al Signore.
Comunque sia Egli viene, troverà magari un cuore ferito, o un cuore pieno di superficiali preoccupazioni, o forse un cuore così ripiegato su di sé da non accorgersi più di che cosa gli capita intorno. Il Signore, il principe della Pace, il Dio dell’amore, comunque sia Viene. Ci può sembrare che sia per certi versi testardamente ostinato, ma in realtà la sua è la perseveranza dell’amore, perché chi ama mai si rassegna a perdere l’amato, ma tutto fa per vivere con lui o con lei.
Sia allora questo avvento un tempo di interiorità in cui nella preghiera, nell’ascolto della Parola di Dio, nella partecipazione all’eucarestia e anche nella celebrazione della riconciliazione, possiamo entrare nel nostro cuore per liberarlo da tutto ciò che lo rende lontano dal Signore e dai fratelli, possiamo anche rimuovere quelle “macerie” che il peccato ha lasciato in noi e che solo la misericordia di Dio è in grado di ricostruire. Vigiliamo, preghiamo, per essere pronti ad accoglierlo quando busserà alle porte della nostra vita.
Lo faremo nella certezza che accogliere Gesù che viene ci libererà dal peccato, dalla tristezza, dall’isolamento e da quel vuoto interiore che solo l’amore di Dio può colmare.
Mentre proviamo a “ricostruire” il nostro cuore, durante questo avvento desideriamo anche aprire il cuore ai nostri fratelli cristiani che vivono nella striscia di Gaza. Sarà destinata a loro la colletta dell’avvento, per esprimere la nostra vicinanza, per soccorrerli nella sofferenza, a loro che vivono fra le macerie delle loro case, frutto di un sistema che regola il mondo che è così lontano dal Vangelo. La Caritas diocesana ci fornirà materiale per comprendere e farci vicini a questi nostri fratelli rifugiati nella parrocchia di Gaza.
Quello che vorremmo vivere è un gesto di condivisione nella fede con chi oggi soffre. Ci edifica la loro perseveranza nella fede in uno scenario fatto di distruzione, macerie e morte.
Invito tutte le nostre comunità ad essere generose nella solidarietà, le invito anche a promuovere iniziative di spiritualità e preghiera perché i nostri cuori possano essere pronti ad accogliere il Signore che viene e farsi vicine ai fratelli e alle sorelle che soffrono.
Buon avvento a tutti
Vi benedico
+ Marco