Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Incisa Scapaccino è tornato al centro del dibattito l’impianto di stoccaggio dell’energia Bess, un progetto che, ormai da mesi, desta preoccupazione in molti dei residenti della zona.
Il caso in breve: dalla segnalazione iniziale all’evoluzione della posizione comunale
La notizia dell’esistenza di un progetto di costruzione, in un terreno privato, per un sistema di accumulo di energia era arrivata per caso all’inizio dell’anno, suscitando timori negli imprenditori vitivinicoli della zona.
Per questo motivo, la società “Tenuta Olim Bauda” aveva scritto, nel marzo scorso, una lettera al sindaco Ettore Denicolai per chiedere chiarimenti, soprattutto a fronte di possibili rischi per la salute e il paesaggio.
Il 15 marzo, in un incontro, lo stesso sindaco Denicolai aveva dichiarato: “Non vi è un riscontro positivo per noi. Cercheremo di bloccarli in qualsiasi maniera” , e ancora: “Anche l’Unione Collinare si unirà e tutte le Unioni faranno una lettera congiunta a Cirio per sollecitare a dettare qualche regola in più per non costruire”. Il Bess, poi, aveva preoccupato anche la Confagricoltura di Asti vista la collocazione in un territorio inserito nella buffer zone Unesco.
(L'incontro del 15 marzo 2025. In foto: Emanuela Tornato, Diana Bertolino e Ettore Denicolai)
Da quel momento è stata presentata una petizione, che ha raggiunto 1111 firme, e sono stati prodotti una delibera comunale contraria al progetto, una relazione urbanistica e il parere negativo della commissione edilizia.
Poi il cambio di posizione da parte dell'amministrazione comunale, che ha valutato la scelta come “decisione tecnica” coerente con la transizione energetica.
L’interrogazione: la polemica sul via libera
Sul tavolo, ora, l’interrogazione della consigliera di minoranza Emanuela Tornato, che ha chiesto chiarimenti sulle motivazioni espresse dall’Ufficio Tecnico e dalla Commissione Locale per il Paesaggio, che avevano portato a parere favorevole, senza tenere conto, secondo la consigliera, della relazione dell’architetto Bardini e del parere della commissione edilizia. Inoltre, Tornato ha sostenuto che la variante parziale, adottata dall’Unione Collinare Vigne e Vini, al Piano Regolatore introdurrebbe una tutela tale da impedirne la realizzazione.
In risposta, durante la seduta, è intervenuto il segretario comunale Giulia Verdura che ha dichiarato quanto segue: “Da tale documento emerge che la ratio della norma urbanistica invocata era ed è la tutela del paesaggio e del carattere identitario del territorio UNESCO. Nella misura in cui la commissione locale per il paesaggio – organo tecnico preposto proprio alla valutazione di tali profili – ha espresso parere favorevole, ritenendo l’intervento non lesivo né del paesaggio né dei valori UNESCO, e nella misura in cui la società proponente ha incluso nel progetto specifiche misure di mitigazione ambientale e paesaggistica (fasce di schermatura visiva, recinzione di sicurezza, viabilità interna separata, sistemi automatici antincendio e antidispersione), un eventuale provvedimento di diniego sarebbe apparso come applicazione meccanica e formalistica di una norma che ha una vocazione diversa e che, se diversamente interpretata, si sarebbe posta in contrasto con i principi di ragionevolezza, proporzionalità e favore per le fonti rinnovabili”.
Il segretario ha poi sottolineato che non sarebbe corretto dire che non si sia tenuto conto del parere dell'architetto Bardini, poiché il documento era stato richiesto proprio per integrare l’istruttoria e fornire un quadro più ampio degli elementi da valutare. Tuttavia, dopo la presentazione di una replica approfondita da parte della società proponente, il responsabile dell’area tecnica ha ritenuto di non aderire alle conclusioni dell’elaborato, esercitando la propria responsabilità nel valutare in modo complessivo e autonomo gli interessi coinvolti.
“Si precisa, altresì, per completezza e trasparenza - prosegue il segretario - che le valutazioni giuridiche richiamate nel provvedimento sono state formulate da me, in qualità di Segretario comunale, su richiesta del responsabile dell’area tecnica nell’ambito dell’istruttoria, a titolo di consulenza interna. Resta ferma la piena autonomia decisionale del responsabile medesimo, il quale poteva confermare o discostarsi dalle conclusioni espresse nel parere”.
In sintesi, il segretario comunale ha la possibilità di fornire consulenza, ma è il responsabile a decidere in autonomia. Una risposta che non ha soddisfatto la consigliera Tornato.
Successivamente è intervenuto il sindaco Ettore Denicolai, che si è espresso sulla commissione locale del paesaggio, dicendosi certo che “i relativi componenti fossero pienamente a conoscenza della variante parziale al PRGC, trattandosi di uno strumento urbanistico fondamentale per l’esercizio delle loro funzioni”.