Riprende giovedì 4 dicembre, alle 18.30, l'appuntamento con "Futura: la società che vorrei", il format in streaming de La voce di Asti realizzato in collaborazione con Cgil Asti. Al centro della puntata, due temi strettamente intrecciati: la Legge di Bilancio 2026 e lo sciopero generale proclamato dalla Cgil per venerdì 12 dicembre. Un momento di confronto aperto per capire cosa c'è in gioco, tra salari, sanità pubblica, pensioni e diritti.
Gli ospiti del dibattito
A discuterne saranno tre voci che rappresentano altrettanti punti di osservazione privilegiati. Il dottor Claudio Lucia, presidente dell'Ordine dei medici di Asti, porterà la prospettiva di chi vive quotidianamente le difficoltà del sistema sanitario pubblico, sempre più sotto pressione per carenza di risorse e personale. Diego Musumeci, sindaco di Moncalvo e vicepresidente di Anci Piemonte, affronterà il tema da un punto di vista istituzionale e amministrativo, raccontando come le scelte di bilancio nazionale si riflettano direttamente sui territori e sui servizi ai cittadini. A completare il panel, Luca Quagliotti, segretario provinciale Cgil Asti, che illustrerà le ragioni della mobilitazione sindacale e le richieste portate avanti dal sindacato.
Perché si sciopera
Lo sciopero generale del 12 dicembre, che coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati per l'intera giornata lavorativa, nasce dalla convinzione che la Manovra di Bilancio presentata dal governo sia "ingiusta e inadeguata". Secondo la Cgil, il testo ignora le emergenze reali del Paese: i salari fermi da troppo tempo, le pensioni sempre più lontane, la precarietà dilagante, il definanziamento progressivo di sanità e istruzione pubblica.
Le richieste avanzate dal sindacato sono precise: aumentare salari e pensioni attraverso il rinnovo dei contratti scaduti e misure di detassazione reali; bloccare l'innalzamento automatico dell'età pensionabile e introdurre maggiore flessibilità in uscita; rafforzare i servizi pubblici essenziali come sanità, scuola e trasporto locale; contrastare lavoro nero, precarietà e appalti al ribasso; rendere più equo il sistema fiscale.
La Finanziaria e la sanità
Sul fronte sanitario, il nodo resta quello delle risorse. Pur essendo previsto un aumento del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, che passerà dai 136,5 miliardi di euro del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027, secondo molti osservatori si tratta di cifre insufficienti a colmare i vuoti accumulati negli ultimi anni. Il tema delle liste d'attesa, della carenza cronica di personale medico e infermieristico, della chiusura di reparti e presidi territoriali resta drammaticamente aperto, soprattutto nelle aree interne come il territorio astigiano.
La puntata di giovedì 4 dicembre sarà quindi un'occasione per approfondire questi temi in modo accessibile e concreto, dando voce a chi lavora sul campo e a chi rappresenta le istanze dei lavoratori e dei cittadini. L'appuntamento è in streaming su La voce di Asti, alle 18.30.