Accesso facilitato ai vaccini più innovativi, modelli organizzativi diffusi sul territorio e campagne di comunicazione dedicate. Sono queste le tre direttrici su cui si muove la strategia della Regione Piemonte per potenziare la prevenzione vaccinale dell’adulto, in particolare contro malattie pneumococciche e Herpes Zoster.
A illustrarle è stato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, intervenuto al convegno “L’impegno della Regione Piemonte nella prevenzione vaccinale dell’adulto. Tra innovazione, organizzazione e alleanza”, organizzato da Motore Sanità con il contributo incondizionato di MSD e GSK.
Riboldi: “Una popolazione più anziana richiede più protezione”
"Oltre un quarto dei piemontesi ha più di 65 anni, con una delle età medie più alte d’Europa", ha ricordato Riboldi. "Una popolazione più longeva è un successo sanitario, ma comporta più fragilità e maggior rischio di infezioni gravi. Essere una regione longeva significa ora diventare anche una regione protetta".
Da qui la scelta di puntare con decisione su due vaccini fondamentali – anti-Pneumococco e anti-Herpes Zoster – entrambi gratuiti per i 65enni e tutti i soggetti fragili con patologie croniche, come previsto dal PNPV e dalle delibere regionali. L’obiettivo dichiarato è superare il 50% di copertura per lo Zoster e il 75% per lo Pneumococco.
Coperture ancora basse: al via una App con intelligenza artificiale
Nonostante l’offerta sia ampia e gratuita, le adesioni non sono ancora soddisfacenti: circa 20% per l’Herpes Zoster e 30% per il Pneumococco nelle coorti attualmente in chiamata.
"Dobbiamo migliorare – ha ammesso l’assessore –. Per questo da gennaio partirà una App regionale basata su intelligenza artificiale, che supporterà la gestione sanitaria del paziente e consentirà di comunicare in modo diretto le opportunità vaccinali".
Innovazione e modelli organizzativi più vicini ai cittadini
Riboldi ha evidenziato come il Piemonte abbia recepito il nuovo PNPV 2023–2025, aggiornato il calendario vaccinale e garantito uniformità nella disponibilità dei vaccini nelle diverse Asl.
Ma il fronte più importante è quello organizzativo: "La vaccinazione dell’adulto non si fa solo nei centri dedicati: si fa negli studi dei medici di famiglia, nelle farmacie, nelle RSA, negli ambulatori specialistici. Dobbiamo portare il vaccino dove si trova il paziente, non il contrario."
Fondamentale, quindi, la collaborazione tra Asl, medici di famiglia e farmacie, sfruttando l’esperienza accumulata con la campagna Covid e con l’influenza.
Comunicazione mirata per superare falsi miti
Un altro pilastro è la comunicazione: "Non basta offrire un servizio, bisogna raccontarlo bene", sottolinea Riboldi. L’obiettivo è parlare in modo chiaro a popolazione adulta e anziana, superando l’idea che “i vaccini siano solo per i bambini”, e coinvolgendo associazioni, ordini professionali, media locali e social network.
Le priorità: raddoppiare le coperture e rafforzare l’alleanza con il territorio
Tra gli obiettivi concreti indicati dall’assessore: raddoppiare le coperture vaccinali per Herpes Zoster e Pneumococco, attivare una chiamata attiva strutturata per 65enni e fragili tramite lettere e sms regionali, promuovere la co-somministrazione con i vaccini influenzali e Covid, valorizzare le migliori esperienze locali e garantire formazione continua a medici di medicina generale, specialisti e farmacisti.
Una strategia complessiva che punta a migliorare la protezione delle fasce più vulnerabili e a rendere la prevenzione vaccinale un percorso semplice, diffuso e accessibile in tutto il Piemonte.