La Canonica di Vezzolano, ad Albugnano, è indubbiamente uno dei più affascinanti luoghi d’arte e storia del Nord Astigiano. Grandioso esempio di architettura romanico-gotica iniziato, nello versione attuale, nella seconda metà del XII secolo e completato all'inizio del XIII. La leggenda fa risalire la sua fondazione a Carlo Magno, ma la prima documentazione certa è di circa tre secoli dopo, 27 febbraio 1095, data di un atto che menziona due ecclesiastici di nome Theodulus ed Egidius, a ricevere una chiesa dedicata a Santa Maria per creare una comunità religiosa, fondando di fatto la Canonica. Oggi, non c’è che dire, è un insieme architettonico venuto proprio bene, arricchito da florilegi d’affreschi fin imbarazzanti, per quantità e qualità. Non foste ancora passati a scoprirne i mirabolanti pregi, fatelo da domenica in poi. Per due mesi sarà, nuovamente, sede espositiva del grande Presepe di Anna Rosa Nicola, esplosione di gusto e creatività che da tempo stupisce migliaia e migliaia di visitatori con vere e proprie scene di vita, perfette e maniacali miniature in cui perdersi, quasi catapultati in una realtà lillipuziana.
Magia iniziata nel 2012 e cresciuta, anno dopo anno, con sempre nuove rappresentazioni di vita, botteghe, mestieri e personaggi. Magia gradita ai molti, fino a toccare i 16.000 visitatori dell’anno scorso. Ancora per poco a Vezzolano, una volta realizzato il restauro di un rustico d’impianto seicentesco, attiguo ai laboratori Nicola, dove avrà sede permanente il Museo ARA, dotato di sale espositive disposte su tre piani, per accogliere e rendere fruibile al pubblico, tutto l’anno, il presepe, le miniature e i fiori di carta realizzati da Anna Rosa.
Bella notizia per il territorio che diventa motivo in più per visitare Vezzolano da domenica in poi, per gustarsi trasformazioni ed arricchimenti d’edizione, con nuovi particolari e nuove scene. Un capolavoro d’estetica e di passione progettuale e produttiva che trova apice nella cura dei più piccoli dettagli della pletora di botteghe artigiane e di bancarelle che lo arricchiscono. Ogni anno una o più novità. Novità come la venditrice ambulante di pane raffermo. Simbolo degli anni fra la fine del 1800 e la prima guerra mondiale, quando il pane era base di nutrizione della maggioranza degli Italiani. Se ne mangiava mediamente più di un chilo al giorno. Per molti costava troppo appena sfornato e lo comperavano per strada, vecchio di un paio di giorni, da tipici carretti a due ruote. Anna Rosa ha messo al centro del nuovo allestimento una giovane mamma in attesa, come venditrice, circondata da una spettacolare varietà di ciabatte, filoni, rosette, panini e pagnotte, e da un po’ di acquirenti. Un’altra delle novità espositive gira attorno al mondo della cucina casalinga di un tempo: pasta fatta in casa, agnolotti, ravioli e plin, raccontati da farina e uova fino alla tavola. E poi la nuova pasticceria, paradiso di piccola, ma proprio piccola pasticceria, torte, croissant, saccottini, krapfen, lievitati da colazione e una favolosa gamma di biscotti: cialde, frollini, a stella, col buco o gocce di cioccolato, baci di dama, torcetti, wafer e perfino i krumiri di Casale Monferrato. Tutto a dimensione consona per formiche e affini. Dire spettacolare è poco, da far invidia a molti locali, non fosse che per trovare soddisfazione, non credo basterebbe l’intero micro contenuto delle sue vetrine. Alle vetrine ha abbinato due scaffali per bottiglie, con altre torte, di quelle sotto cupola da vendere a fette, scatole e scatole di biscotti e persino delle uova di Pasqua, al cioccolato fondente, che è il massimo. Bottiglie che riportano alle grandi produzioni di amari e dei liquori più tipici di zona e piemontesi, con una emozionante cura e perfezione nelle tante diverse etichette. Insomma, qualcosa di unico ed imperdibile che porterà a Vezzolano e dintorni folle di visitatori e di turisti a surclassare, ne sono certo, ogni record precedente.