Un frammento di pietra, consumato dal tempo, può ridestare un mondo silente: è la lapide funeraria di Plozia, una bambina del I secolo dopo Cristo, a ispirare “Cento giorni, Plozia giovane sposa nella Canelli dell’impero”, il romanzo di Annamaria Tosti.
Domenica 14 dicembre, alle 17, la Biblioteca Civica G. Monticone di Canelli ospiterà la presentazione dell’opera, un dialogo tra ricerca storica e intuizione narrativa che riporta in vita una figura dimenticata.
L’autrice, in conversazione con la presidente della biblioteca Elena Capra, traccerà il percorso dalla scoperta del reperto al desiderio di colmare quel vuoto lasciato dai secoli, intrecciando suggestioni, ipotesi e sentimenti per rendere Plozia non solo un nome, ma un’esistenza palpabile.
La storia si dipana nella Canelli romana, tra strade svanite e impronte sottili nel presente: sogni, paure e speranze di una giovane sposa abitano le pagine, offrendo un viaggio emotivo ancor prima che archeologico. “È la storia di ciò che poteva essere, di una bambina che attraverso il racconto torna a vivere, a camminare, a farsi ascoltare”, spiega Tosti, che immagina i giorni di Plozia con la delicatezza di chi custodisce l’essenza del passato.
L’evento, a ingresso libero in via G.B. Giuliani 29, invita il pubblico a riscoprire il cuore antico di Canelli: ricordare un nome significa trattenere un’essenza, per comprendere meglio chi siamo oggi.
Annamaria Tosti, nata e residente a Canelli, insegna discipline umanistiche intrecciando educazione e creatività: ha firmato racconti per ragazzi e testi teatrali, promuovendo laboratori di teatro e scrittura.
Assessore alla Cultura e allo Sport, sostiene progetti inclusivi che valorizzano il territorio e la partecipazione comunitaria. Appassionata di scacchi e rievocazioni storiche – dal Palio agli eventi sull’assedio – divulga la storia locale sui social con un linguaggio chiaro e accogliente, avvicinando il passato a un pubblico ampio. Un’occasione per Canelli di celebrare il proprio retaggio, con Plozia come guida silenziosa in un natale di riflessioni.