Anche la voce degli agricoltori astigiani si alzerà a Bruxelles per dire no a una riforma che rischia di mettere in ginocchio il settore primario. Confagricoltura Asti ha annunciato la sua partecipazione alla grande manifestazione indetta per il prossimo 18 dicembre nella capitale europea, in concomitanza con il Consiglio Ue.
Una delegazione guidata dal presidente Gabriele Baldi e dal direttore Mariagrazia Baravalle si unirà ai colleghi di tutta Europa e al Copa-Cogeca per protestare contro la proposta della Commissione sulla Politica Agricola Comune (Pac) per il periodo 2028-2034. Un piano che, secondo le prime stime, potrebbe comportare un taglio delle risorse fino al 20% rispetto all’attuale dotazione, riducendo drasticamente il sostegno alle imprese.
"Ipotesi poco lungimirante"
La posizione dei vertici astigiani è netta: "Siamo davanti a un’ipotesi di riforma che è poco lungimirante, nonché esigua sotto il profilo del budget", spiegano Baldi e Baravalle.
La preoccupazione nasce da un'analisi realistica delle difficoltà che le aziende del territorio stanno già affrontando. "Il bilancio dell’ultima annata agraria in Piemonte ha evidenziato tante emergenze: dai cambiamenti climatici alla troppa burocrazia, dalle epidemie che affliggono animali e piante fino alle incertezze dei mercati dovute alle tensioni internazionali".
Difendere il reddito agricolo
In un contesto così fragile, togliere risorse significa compromettere la tenuta stessa del sistema. Per questo Confagricoltura chiede un correttivo urgente e sostanziale alla bozza europea, ritenuta "inaccettabile" nella sua forma attuale.
"È necessaria una Pac che non tolga né diluisca la dotazione finanziaria", ribadiscono dall'organizzazione di via Monti. L'obiettivo della trasferta belga è chiaro: "Tutelare il reddito degli agricoltori e garantire che sia adeguato al loro impegno quotidiano, con una politica di settore all'altezza delle sfide future".