Un direttivo partecipato, quello della FIM Cisl riunitosi questa mattina in vista della manifestazione nazionale del 13 dicembre in piazza Santi Apostoli a Roma. A fare il punto la Cisl Alessandria Asti che rivendica la linea dell’organizzazione: niente sciopero generale, ma una forte iniziativa di proposta.
“Siamo soddisfatti del confronto svolto questa mattina al direttivo della FIM CISL – dichiarano Marco Ciani, segretario generale UST Cisl Alessandria Asti, e Luigi Tona, segretario generale Fim Cisl Asti Alessandria. un momento importante in vista della manifestazione nazionale del 13 dicembre a Piazza Santi Apostoli, a Roma. La CISL non sciopera: noi non cerchiamo il conflitto sociale, ma la costruzione di un patto sociale”.
Nella nota si sottolinea come nella manovra economica siano presenti alcuni segnali in linea con le richieste del sindacato, ma anche nodi ancora irrisolti. In particolare, evidenzia la riduzione del cuneo fiscale, il rafforzamento della sanità e il sostegno alle politiche familiari come misure positive.
“Restano però interventi da migliorare come l’estensione della detassazione sul lavoro, in particolare per la tredicesima, e il recupero del fiscal drag”.
Tra le priorità indicate dalla Cisl nella nota stampa firmata da Marco Ciani, il capitolo pensioni occupa un posto centrale. Per il sindacato è necessario “ripristinare una prospettiva pensionistica sostenibile”, che oggi rischia di allontanarsi, con effetti particolarmente penalizzanti per le nuove generazioni. Altro fronte decisivo è quello degli investimenti in conoscenza: scuola, università, ricerca e formazione vengono richiamate come leve fondamentali per restare competitivi in un contesto sempre più tecnologico e globale.
La Cisl chiede inoltre il rifinanziamento della legge sulla partecipazione, con risorse adeguate e incentivi fiscali, e il ripristino dei finanziamenti ai CAF, definiti presìdi essenziali sul territorio a supporto dei cittadini negli adempimenti fiscali.
La Cisl allarga lo sguardo al contesto internazionale in cui si colloca la legge di bilancio: “Siamo in un contesto complesso, segnato da tensioni geopolitiche, dall’espansione del commercio cinese e dai dazi statunitensi. Questa è una manovra molto restrittiva, di circa 18 miliardi, e necessita di correttivi”.
La manifestazione del 13 dicembre viene presentata non come un singolo appuntamento di protesta, ma come l’avvio di un percorso più ampio di confronto sociale.
“Vogliamo aprire una fase che non si esaurirà con la legge di bilancio, per arrivare a definire un vero piano industriale per il Paese. Le sfide sono tante: dall’Ilva di Novi all’automotive, fino a molti altri settori strategici. È necessario unire forze sindacali, imprese, politica e istituzioni in un grande patto sociale per il rilancio dell’Italia”.
Un approccio che punta al dialogo e alla responsabilità condivisa, più che allo scontro frontale.
“Crediamo profondamente in questa strada –concludono – e il 13 dicembre lo dimostreremo in piazza. Ci auguriamo che molti altri si uniscano a noi”.