Economia e lavoro - 15 dicembre 2025, 07:20

Crisi Konecta, il 22 dicembre confronto sul futuro delle sedi di Asti e Ivrea

In quella data si terrà, presso la sede eporediese di Confindustria, un confronto tra proprietà, istituzioni e le parti sociali

Immagini d'archivio riferite a un precedente presidio di fronte alla sede astigiana di Konecta

C'è una data che pesa come un macigno sul futuro di oltre mille lavoratori piemontesi ed è quella di lunedì 22 dicembre. Sarà quello il giorno della verità per la vertenza Konecta (ex Comdata), quando nella sede di Confindustria a Ivrea si terrà l'incontro decisivo tra i vertici della multinazionale, le istituzioni e le parti sociali. Un appuntamento atteso con ansia, che vedrà i territori di Asti e Ivrea uniti in un fronte comune per tentare di disinnescare quello che la politica locale ha già etichettato come una "bomba sociale".

Tutto nasce dal piano industriale presentato lo scorso 5 dicembre, che prevede un drastico riassetto della presenza del gruppo in Piemonte. La volontà dell'azienda è chiara: accorpare le sedi operative di Asti e Ivrea in un unico hub a Torino (in strada del Drosso) a partire da giugno 2026. Una decisione che, numeri alla mano, impatta su circa 400 dipendenti nell'Astigiano e 700 nel Canavese. A questi si aggiunge la preoccupazione per i 42 lavoratori in staff leasing, assunti tramite agenzia interinale ma impiegati storicamente in azienda, il cui destino appare ancora più incerto.

Sebbene l'azienda parli di trasferimenti, per i sindacati la manovra nasconde un rischio ben più grave. "Molti dipendenti sono inquadrati con un part time involontario e stipendi intorno ai 700 euro", spiega Marco Perello, segretario provinciale della Uilcom Uil. Per queste persone, l'obbligo di pendolarismo verso Torino renderebbe il lavoro economicamente insostenibile. "Si chiede a lavoratrici, visto che la maggioranza dei dipendenti Konecta sono donne, di raggiungere in auto strada del Drosso per lavorare poche ore", aggiunge Perello, che non esita a definire il piano come "licenziamenti veri e propri".

La reazione non si è fatta attendere. Le procedure di raffreddamento sindacale sono scattate mercoledì 10 dicembre e i rappresentanti dei lavoratori stanno già pianificando le prossime mosse. Giovedì 18 dicembre si terranno le assemblee nelle sedi di Asti (via Guerra) e Ivrea per discutere con i dipendenti e preparare il terreno per il vertice del 22. Se dal tavolo non arriveranno risposte soddisfacenti, lo spettro dello sciopero generale incombe per il periodo subito dopo l'Epifania.

La gravità della situazione ha compattato anche il fronte politico. Il sindaco di Asti Maurizio Rasero, in stretto contatto con il suo omologo di Ivrea, ha definito la vicenda "una bomba atomica per la città", sottolineando come spostare 400 persone da una città di provincia abbia un impatto devastante sul tessuto sociale. La questione è arrivata sui tavoli della Regione e del Parlamento, con interrogazioni bipartisan presentate da esponenti come i coonsiglieri regionali Fabio Isnardi (Pd), Alice Ravinale (Avs) e l'Onorevole Andrea Giaccone (Lega).

Konecta, colosso globale dei servizi di Customer Experience presente in 26 Paesi, motiva la scelta con la perdita di commesse importanti (tra cui Tim, Generali e Iren) e la necessità di ottimizzare i costi dopo la fusione con Comdata. Una logica di mercato che però si scontra con la realtà di chi ha contribuito alla crescita dell'azienda: "Questo non è un piano di ristrutturazione, ma un piano di distruzione", attacca Michela Gullo, Rsu della Fistel Cisl, ricordando che i lavoratori hanno già accettato contratti di solidarietà da luglio.

All'incontro del 22 dicembre, i sindacati guidati dai segretari regionali si presenteranno con un unico obiettivo: mantenere i livelli occupazionali attuali e, soprattutto, la territorialità delle sedi. La sfida è evitare che la riorganizzazione aziendale si traduca in una fuga silenziosa ma inesorabile di posti di lavoro dalle province piemontesi.

Immagini d'archivio riferite a un precedente presidio di fronte alla sede astigiana di Konecta

Redazione