Quello odierno è un giorno particolarmente luttuoso per il giornalismo astigiano e piemontese, poiché alle 15 di oggi si svolgeranno, presso la chiesa di San Pietro, i funerali di Luigi Garrone, decano dei giornalisti astigiani e piemontesi, venuto a mancare domenica mattina a 101 anni compiuti da poco più di un mese. Le eseque, saranno un'occasione per portare l'ultimo saluto a una figura che ha attraversato e raccontato gran parte del Novecento con rigore e professionalità.
Nato a Mongardino nel 1924, Garrone lascia un'eredità professionale che abbraccia oltre settant'anni di storia locale. Iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 1950, ha legato il suo nome a testate storiche, dirigendo per vent'anni il settimanale Astisabato e il Notiziario agricolo della Coldiretti. La sua firma è apparsa su quotidiani nazionali come il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore e la Gazzetta del Popolo, oltre ad aver garantito per anni la copertura della cronaca nera astigiana per l'Ansa e la Rai.
Il profilo di Garrone, tuttavia, non si è limitato al solo giornalismo. Laureato in Lingue e letterature straniere all'Università di Torino, ha lavorato per 34 anni come addetto al commercio estero alla Way-Assauto e in precedenza, durante la Seconda guerra mondiale, ha preso parte alla Resistenza nelle formazioni autonome del gruppo Leo. Un impegno civile e culturale che si è tradotto anche nella pubblicazione di volumi di narrativa e memorialistica.
Un impegno pluridecennale che gli era valso il riconoscimento dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte e, nel novembre 2024, aveva portato famigliari, colleghi e istituzioni ad omaggiarlo per i suoi 100 anni nel corso di una cerimonia svoltassi presso il Polo Universitario, dove il sindaco Maurizio Rasero gli aveva conferito il titolo di Patriarca dell'Astigiano. Oggi, a raccogliere il cordoglio di colleghi e istituzioni, ci saranno i figli Paolo e Giorgio insieme alle amatissime nipoti.
Con il rito odierno si chiuderà simbolicamente un'epoca del giornalismo locale, ma il ricordo di Luigi rimarrà eterno nella mente di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.