Una storia drammatica trasformata in musica per non dimenticare chi ha sacrificato la propria vita per il dovere. È questo il cuore pulsante di "Papà dove sei", il nuovo singolo frmato dal cantautore astigiano Danilo Amerio e da Paolo Mengoli, disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire da quest'oggi. Il brano, che gode del prestigioso patrocinio dell'Associazione Nazionale Carabinieri , si propone non solo come un'opera artistica, ma come un atto di memoria e rispetto verso le famiglie dei servitori dello Stato, spesso costrette ad affrontare sacrifici invisibili agli occhi del mondo.
Una storia vera che diventa canzone
Scritto e prodotto dallo stesso Amerio, il pezzo nasce da un episodio realmente accaduto, tanto straziante quanto umano. Al centro della narrazione c'è la figura di una bambina di circa otto anni che, ignara della morte del padre ucciso in servizio, si presenta davanti al suo comandante. Con un berretto troppo grande e l'innocenza tipica dell'infanzia, la piccola chiede dove sia finito il genitore, convinta che un ordine superiore possa ancora farlo tornare a casa.
Il testo cattura questo dialogo lacerante: "Comandante... papà oggi non è a casa. Se lo chiama lei magari gli risponde", recitano i versi che descrivono un crollo emotivo a cui nessuna divisa può preparare. È una ballad intensa ed essenziale, costruita senza artifici, dove archi e pianoforte lasciano spazio alla verità del racconto.
L'intreccio delle voci e il significato del brano
La collaborazione tra Amerio e Mengoli offre due prospettive diverse della stessa ferita: quella dell'uomo che osserva la scena senza trovare le parole e quella dell'adulto schiacciato dal peso del non detto. Particolarmente toccante è l'inserimento di un coro di bambini nei passaggi cruciali, una scelta stilistica che rappresenta la voce universale di chi ha perso un riferimento fondamentale. "Ciao papà dove sei, perché hai preso il volo lasciando il vuoto...", cantano le voci bianche, sottolineando il vuoto incolmabile lasciato dall'assenza.
Il colonnello citato nel brano diventa la sintesi morale di questa tragedia, ammettendo che il saluto della bambina "mi pesa più di ogni medaglia", un verso che evidenzia il costo silenzioso del dovere.
Le location del videoclip: un patrimonio di bellezza
Ad accompagnare l'uscita del brano c'è un videoclip ufficiale curato dalla regia di Eddy Colucci e prodotto da Big REEL Studios. Le riprese sono state effettuate in scenari di grande suggestione nella provincia di Treviso, aree dichiarate Patrimonio dell'UNESCO. Tra i luoghi scelti per la loro forza simbolica figurano Villa dei Cedri a Valdobbiadene, il Teatro Antigua di Miane e l'Abbazia Cistercense Santa Maria di Follina.
Il progetto vede anche la partecipazione di Andrea Fresu, che ha curato gli arrangiamenti e la registrazione per Keep Hold, mentre il testo è firmato da Amerio insieme a Bevilacqua. Con "Papà dove sei", la musica si fa testimonianza civile, offrendo un abbraccio ideale a tutti i figli che, come recita la canzone, sanno "aspettare come solo i figli di chi parte sanno fare".