Questa settimana invito ad immergervi nella magia del Natale che risplende sulle colline dell’Astigiano con la nuova edizione di “Oro Incenso Mirra”, itinerario diffuso che unisce otto borghi e otto comunità nel calore delle loro rappresentazioni della Natività.
Dal 7 dicembre scorso, ognuno degli otto paesi partecipanti ha acceso un presepe diverso: artistico o popolare, in terracotta o in legno, costruito con materiali semplici e con l’encomiabile ingegno e impegno di chi crede nella forza del Natale come momento di incontro e di condivisione.
Aramengo, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Castell’Alfero, Cocconato, Frinco, Monale e San Damiano d’Asti sono, fino al 6 gennaio prossimo, punti di un imperdibile percorso tematico, ambientato in antiche chiese, case storiche, cortili e angoli panoramici, rievocando il valore della tradizione artigianale e l’importanza di farsi comunità.
Nei limiti di spazio concessomi in rubrica, mi tocca sceglierne tre su otto e, considerata la personale passione per i castelli, suggerisco Castell’Alfero, Frinco e Monale. Resta ovviamente l’invito a non perdervene neppure uno, ma volendo suggerire un itinerario da fine settimana, tre borghi e tre gruppi di presepi sono un numero più che consono a non fare le cose di corsa.
Quindi comincerei dal Castello dei Conti Amico, che controlla e sovrasta il piacevole borgo di Castell’Alfero, sontuosa opera del grande Benedetto Alfieri su una più antica costruzione, datata 1200, dotata di una solida cinta muraria, in parte ancora visibile. Castello che ospita all’interno delle sue spettacolari sale l’esposizione di presepi realizzati da cittadini e artisti locali, che potrete votare per un concorso dedicato al più tradizionale e al più creativo.
Pochi chilometri e si arriva a Frinco, il suo antico castello ritengo possa definirsi uno dei più imponenti del Nord Astigiano e caratterizza il borgo in modo unico. Castello sorto tra il 1100 ed il 1200, quasi certamente su più antiche opere di difesa. Venne vissuto prima dai Pelletta e dai Turco, e poi passò, nella seconda metà del '400, assieme a tutto il feudo, alla nobile famiglia dei Mazzetti, trapiantati nell'Astigiano da Chieri. Qui ogni anno propongono un percorso di presepi diffusi davanti alle chiese, alle porte delle case e lungo le vie del centro storico.
Per chiudere l’itinerario in bellezza toccherà fare un po’ più di strada, fino a Monale. Nulla di che, solo una ventina di chilometri, strada d’alto valore, passando tra Villa San Secondo, Montechiaro d’Asti, con tappa obbligatoria a rimirare la chiesa dei Santi Nazario e Celso, perla del Romanico Astigiano, bellissima e solitaria, e quella di San Secondo a Cortazzone. Strada in una bella natura poco toccata dall'uomo, fino al possente castello medioevale che caratterizza il borgo di Monale. All'interno ben conservate le cantine, i sotterranei e le pitture di alcuni soffitti. Subito sotto, La Bastita, il cui nome significa Castello del Basso, sito di antichissime origini a contorno di un paese sereno e vivace. Il percorso tra presepi, nel centro storico, parte da quello realizzato da Remo Marangon, accanto al palazzo comunale, le cui statue, ad altezza naturale, ritraggono alcuni cittadini monalesi, e prosegue lungo le vie centrali fino ad arrivare al Castello. I vari presepi, sparsi per le vie, sono composti di statue di terracotta prodotte da alcuni cittadini di Monale nei corsi guidati dall’artista Martino Canavese. Lungo il percorso che porta verso la chiesa si possono trovare le statue raffiguranti i volti di personaggi famosi dell’Astigiano e del Piemonte, ogni anno integrate con nuovi volti noti.