Si è svolta venerdì 19 dicembre, nella Sala Vittorio Riolfo di Alba, la conferenza stampa di presentazione del progetto del percorso ciclabile Alba–Canelli, uno degli interventi di mobilità sostenibile finanziati dal bando regionale “PieMonta in bici”. Un’infrastruttura attesa e strategica, che disegna un collegamento continuo di circa 35 chilometri attraverso i paesaggi vitivinicoli patrimonio UNESCO, unendo Langhe, Roero e Monferrato nel segno della mobilità dolce.
Il tracciato, articolato in sei tratte, prenderà avvio a ovest in prossimità del sottoviadotto dell’A33 ad Alba, non lontano dalle sponde del Tanaro, per concludersi a est a Canelli, nel Parco Giancarlo Scarrone. Non un semplice itinerario turistico, ma un vero asse ciclabile pensato per servire cittadini e visitatori: alla meraviglia dei paesaggi collinari, infatti, si affianca opportunamente il collegamento con scuole, stazioni ferroviarie, impianti sportivi e nodi di interscambio.
“È un’iniziativa che nasce da accordi della precedente Amministrazione e che oggi entra finalmente nella fase in cui possiamo offrire una descrizione dettagliata di progetto – ha dichiarato il sindaco di Alba Alberto Gatto – frutto del lavoro coordinato di Comuni e istituzioni regionali. Questa terra sa lavorare bene insieme e la ciclovia Alba–Canelli ne è una dimostrazione: un’infrastruttura che tiene insieme qualità della vita, turismo e cura del futuro del territorio”.
Il Comune di Alba è capofila di un raggruppamento di dieci Comuni – Alba, Calosso, Canelli, Castagnito, Castagnole delle Lanze, Castiglione Tinella, Costigliole d’Asti, Guarene, Neive e Santo Stefano Belbo. L’intervento prevede un investimento complessivo di 11,2 milioni di euro, di cui 10 milioni finanziati dalla Regione Piemonte e circa 1,2 milioni di cofinanziamento locale. La quota a carico della città di Alba ammonta, a bilancio, a 176.900 euro.
“Parliamo di un’infrastruttura che non è solo cicloturistica, ma di servizio – ha circostanziato l’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Fenocchio –. La ciclovia intercetta funzioni urbane, attraversa aree vissute quotidianamente e ricuce il territorio anche dal punto di vista della sicurezza e dell’accessibilità. Come Comune capofila abbiamo posto grande riguardo verso l’omogeneità del tracciato, della segnaletica e delle caratteristiche lungo tutto il percorso”. Un tragitto lungo e articolato, cionondimeno pronto a soddisfare le diverse esigenze dell’utenza con infografica a fini turistici, ma anche aree per la sosta, la manutenzione e il ricovero delle biciclette.
In un’ottica di rigenerazione territoriale a basso impatto, il percorso ciclabile sorgerà per lo più lungo tracciati esistenti, costeggiando strade, linee ferroviarie e corsi d’acqua sempre integrandosi nel paesaggio senza modificarne l’equilibrio, per mettere in collegamento, con continuità, le due province di Cuneo e Asti.
Uno sguardo all’inquadramento territoriale dell’opera mostra come il collegamento con la Canelli–Nizza Monferrato, inaugurata lo scorso anno, apra inoltre la prospettiva di un asse ciclabile continuo che guarda fino ad Alessandria.
Il progetto Alba–Canelli si inserisce in una più ampia strategia regionale. L’assessore Marco Gabusi ha illustrato come il bando “PieMonta in bici” abbia messo in campo 58 milioni di euro per 17 progetti: “È un investimento triplo rispetto al passato. La ciclovia Alba–Canelli è uno dei tre progetti pilota regionali, insieme alla Corona di Delizie nel Torinese e alla ciclovia del Lago Maggiore”.
A sottolinearne il valore strategico a livello locale è stato il presidente della Regione Alberto Cirio: “Per Alba la mobilità ciclistica è stata a lungo uno dei nodi irrisolti, insieme a infrastrutture come l’ospedale – aperto nel 2020 –, il collegamento ferroviario con Asti – ripristinato a settembre 2023 – e l’autostrada – che apriremo ufficialmente il 29 dicembre prossimo. A poco a poco, con il lavoro svolto in questi anni, abbiamo individuato le soluzioni concrete di cui la città aveva bisogno”.
Secondo le stime progettuali, l’Alba–Canelli potrebbe raggiungere oltre un milione di utenti annui. Numeri che candidano la ciclovia a ricoprire un ruolo protagonista nella destagionalizzazione dell’offerta turistica e nella promozione di un modello di trasporto e turismo lento e sostenibile.
Il cronoprogramma prevede la trasmissione del progetto esecutivo alla Regione entro maggio 2026, l’affidamento dei lavori entro settembre dello stesso anno e la conclusione dell’opera nel 2029. Un orizzonte temporale lungo, ma proporzionato a un’infrastruttura destinata a segnare in modo duraturo il paesaggio e le abitudini di mobilità del territorio.