Una protesta per ricordare gli alberi scomparsi e denunciare un modello di sviluppo considerato insostenibile. Lunedì 29 dicembre alle 11, in corso Savona ad Asti, davanti all’ingresso del nuovo supermercato Lidl nell’area dell’ex Mulino Valente, si terrà un flash mob di protesta. L’iniziativa nasce per contestare quello che gli organizzatori definiscono un "disastro ambientale e urbanistico": l’abbattimento di sette platani secolari per fare spazio all’insediamento commerciale.
La battaglia per i sette platani e l’esposto alla Corte dei Conti
Il cuore della protesta riguarda la perdita dei sette platani che per decenni hanno caratterizzato il paesaggio di corso Savona. Gli alberi, con altezze fino a 20 metri e tronchi larghi fino a 4 metri, sono stati tagliati nella notte tra il 13 e il 14 aprile 2025. Il Comune ha motivato la decisione con lo stato di salute precaria delle piante e la necessità di interventi per la sicurezza, annunciando un piano di compensazione che prevede la piantumazione di undici nuovi alberi in altre aree cittadine. Una misura giudicata "assolutamente insufficiente" dagli ambientalisti, secondo cui "una pianta giovane non può offrire gli stessi benefici alla salute pubblica di un albero maturo".
L'associazione ambientalista SequoS ha già avviato una battaglia legale, presentando un esposto alla Corte dei Conti del Piemonte per presunto danno erariale e ambientale. Con il supporto tecnico dell’agronomo Daniele Zanzi, l'associazione ha quantificato il danno economico, sebbene la cifra esatta non sia ancora stata resa pubblica. Il flash mob del 29 dicembre vuole anche sollecitare una risposta dall’autorità giudiziaria, a cui è stata presentata la richiesta di risarcimento.
Critiche all’impatto urbanistico e al modello di consumo
La protesta si allarga a una critica più generale alle scelte urbanistiche e al progetto nel suo complesso. I promotori denunciano un "danno ecosistemico grave e irreversibile", ricordando che i platani abbattuti erano in grado di assorbire 600 kg di CO2 e restituire 500 kg di ossigeno all’anno. Viene contestato anche l’impatto sulla viabilità: un’interpellanza consiliare ha recentemente sollevato dubbi sulla funzionalità della nuova rotatoria realizzata per servire il supermercato e sul potenziale aumento del traffico e dell’inquinamento in un’area già critica.
Il flash mob si propone quindi come un momento di denuncia contro un modello di sviluppo "fondato su consumismo e sprechi" e contro decisioni percepite come calate dall’alto, a scapito del bene comune e dell'ambiente. Gli organizzatori invitano cittadini, associazioni e "ingranaggi pensanti" a partecipare per reclamare un diverso futuro per la città.
Per informazioni e adesioni è stato pubblicato un appello sul sito www.ecologistieuropei.it.