Venerdì 2 gennaio 2026 i paioli fumanti torneranno a dominare piazza San Defendente a Castiglione d'Asti, dove la Pro Loco La Castionese darà vita alla 826besima edizione della Storica fagiolata, rito ancestrale che profuma di solidarietà e resiste immutato dal XIII secolo.
Nata da un patto notarile tra i signori di Valle Canea e il Capitolo del Duomo di Asti, l'usanza prevede la cottura e la distribuzione gratuita di fagioli e ceci ai bisognosi, accompagnata da una questua devoluta interamente in beneficenza .
"Tradizione e solidarietà": così recita la locandina, evocando lo spirito di Guglielmo Baldissero, il nobile che nel 1200 donò la prima "emina" di legumi – venti chili – in cambio di una messa perpetua.
Radici nel medioevo
Per secoli i Batì della Confraternita del Suffragio hanno vegliato sui fuochi, cuocendo legumi con costine e cotiche su legna per quattro ore, attirando contadini e viandanti da Asti e oltre.
Dal 1981 la Pro Loco, nata grazie a Francesco Maggiora, ha ereditato il testimone, gonfiando i volumi a 400 chili in 40 paioli di rame, senza mai tradire l'essenza: niente vendite, solo offerte libere per il volontariato astigiano.
Il rito del 2 gennaio
Alle 10.45 la Santa Messa presieduta da don Luigino Trinchero.
Alle 11.30 la processione della Confraternita dei Batì dalla chiesa alla piazza, in abiti che sussurrano i secoli.
Alle 12 la benedizione dei legumi e la distribuzione: i presenti portano "brunse" e "brunsin" da casa, mentre una ventina di cuochi, all'alba al lavoro, garantiscono la zuppa fumante .
"E la storia continua", promette il manifesto, con oltre 40 paioli pronti a unire generazioni sotto il tepore del fuoco.