L'anno si chiude con una pesante incognita per il mondo del volontariato piemontese. A sollevare la questione è Alice Ravinale, consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra, che denuncia l'assenza di iniziative da parte della Regione Piemonte in merito al nuovo bando di sostegno per gli Enti del Terzo Settore. Una situazione di stallo che preoccupa le associazioni, dato che l'ultimo provvedimento biennale risale ormai al 2023.
Al centro del problema vi sono risorse ingenti già stanziate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per un totale di 4.940.150 euro destinati al territorio regionale. Tuttavia, questi fondi possono essere messi a bando solo previa sottoscrizione di specifici accordi di programma tra l'amministrazione locale e il Ministero: intese che, ad oggi, non risulterebbero ancora approvate.
Il rischio, secondo quanto riportato nell'interrogazione presentata dalla consigliera, è concreto e immediato. Il decreto ministeriale del 7 agosto 2025 stabilisce chiaramente che, in assenza di accordo, le risorse assegnate verranno ritirate e ridestinate a progetti di valenza nazionale. La quota specificamente a rischio per l'anno corrente ammonta a 1.413.687 euro.
"Stiamo parlando di finanziamenti vitali per organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici e società di mutuo soccorso", sottolinea la consigliera di minoranza. Queste realtà costituiscono una infrastruttura sociale e culturale indispensabile, ma si trovano spesso a dover fronteggiare serie difficoltà economiche dovute all'inaffidabilità delle tempistiche pubbliche. I finanziamenti, inoltre, appaiono sempre più vincolati a logiche di singolo progetto piuttosto che a un sostegno strutturale delle attività.
L'atto ispettivo è stato depositato prima di Natale con l'obiettivo di sollecitare una reazione immediata da parte di piazza Castello. "Il terzo settore piemontese non può permettersi di rinunciare, per ritardi della Giunta, a risorse così importanti", conclude l'esponente di AVS, auspicando una rapida smentita o, meglio ancora, lo sblocco della procedura amministrativa per salvare i contributi.