La Asl AT ha aggiornato il parco tecnologico di mammografi digitali che, eliminando le pellicole radiografiche, consentono di avere una definizione delle immagini molto più elevata nonché una riduzione di erogazione di radiazioni.
Dopo la rottura di due mammografi, il nuovissimo SELENIA DIMENSION 3000 3D di ultimissima generazione è stato acquistato grazie al contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Asti e un contributo personale del suo presidente, Mario Sacco.
“Si lavora molto su prevenzione e cura - ha spiegato il direttore generale Asl At Mario Alparone -l’indice di mortalità è il più basso del Piemonte. Nell’ambito di ‘Prevenzione Serena’, nell’arco di 25 anni sono stati eseguiti 2.450.000 screening su 3.870.000 inviti, nel 2017, nella sola Asl AT quasi il 67% delle circa 17mila donne invitate ha eseguito il test utile a identificare le situazioni a rischio in maniera precoce”.
Il mammografo digitale appena acquisito, oltre ad essere dotato di tecnologia digitale, è arricchito dalla caratteristica di tomosintesi che, combinata con l'immagine mammografica acquisita a due dimensioni, consente la visualizzazione tridimensionale multistrato dei tessuti mammari, consentendo il miglioramento delle immagini e la conseguente chiara indicazione della presenza di un tumore mammario anche di piccole dimensioni.
Maggiorino Barbero primario di Ginecologia e referente della Brest Unit del Massaia, ha spiegato che se “diagnosticati in tempo, il 95% del tumore alla mammella guarisce, e aggiunge che “l’età in cui si riscontrano è diminuita, ormai capita a una diciottenne su otto”.
Federico Cesarani, direttore del reparto di Radiodiagnostica (che andrà in pensione a fine anno) ha ribadito la grande attualità del mammografo. “Allo stato attuale è difficile trovare macchine così performanti sul mercato. Attraverso la tomosintesi possiamo avere un evidente miglioramento dell’acutezza diagnostica dell’esame fondamentale nello screening della mammella, è un grande strumento diagnostico che a breve sarà a disposizione delle pazienti”.
Mario Sacco, presidente della Fondazione spiega “Abbiamo scelto di sostenere il settore del welfare e della sanità astigiana perché è fondamentale dare attenzione ad un Ospedale di grande eccellenza come è quello di Asti, caratterizzato da doti come professionalità ed umanità, che vanno sorrette con l’adozione di attrezzature innovative e all’avanguardia tecnologica. Nella programmazione dei prossimi bilanci, possiamo certamente affermare che la collaborazione e il supporto verso l’Asl di Asti, proseguiranno senza dubbio”.
Angela Motta, vicepresidente del Consiglio Regionale: "Oggi molte donne si salvano dal tumore al seno o prolungano la loro aspettativa di vita rispetto alla malattia: merito della prevenzione, di attrezzature sempre più sofisticate e piani di cura sempre più mirati e personalizzati. Una realtà resa possibile al Cardinal Massaia dal lavoro quotidiano e dalla preparazione professionale del personale sanitario e tecnico: un grande patrimonio, costruito nel tempo, che ci sarà indispensabile anche per il futuro".
Anche la dottoressa Daniela Rivetti, direttore del Dipartimento prevenzione dell’Asl, si è soffermata sull’importanza della prevenzione: “Avere la possibilità di eseguire una mammografia e avere una diagnosi precoce consente di collocare l’intervento chirurgico in uno stadio della malattia ancora confinato, risolvibile nella maggior parte dei casi”.
“L’investimento in nuove tecnologie ed apparecchiature all’avanguardia è una delle indicazioni che la Regione ha dato alle direzioni generali delle Aziende sanitarie non appena l’allentamento dei vincoli del piano di rientro ha consentito di invertire la tendenza in atto da molti anni.
Ad Asti vedo con piacere che questa indicazione è stata recepita e di ciò non potranno che beneficiare fin da subito pazienti ed operatori della struttura che è una delle più moderne del Piemonte” - ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, che ha inviato una nota.