Politica - 20 novembre 2018, 11:00

Soddisfazione, orgoglio e qualche piccolo sassolino. Intervista a Mauro Caliendo sindaco di San Damiano d’Asti.

"Il futuro amministrativo passerà ad altri, tornerò ad essere semplice cittadino"

Il sindaco di San Damiano Mauro Caliendo

Il sindaco di San Damiano Mauro Caliendo

Un bilancio positivo e l'orgoglio di appartenenza al territorio, anche in vista dell'Atl unica. L'intervista al sindaco di San Damiano Mauro Caliendo, racchiude tanti elementi e analizza un percorso che è traccia per il futuro.

 Nel 2019 scadrà il secondo mandato. Un piccolo bilancio delle cose fatte.

"Se ripenso a questi dieci anni trascorsi, non posso che ritenermi soddisfatto. Sicuramente avrei potuto fare di più, e in alcune occasioni meglio. Il programma di inizio dei due mandati amministrativi è stato rispettato tanto che, nei mesi scorsi, quando ho avuto l'occasione di rileggerli, mi sono ritrovato a sorridere. Si era fatto tutto o quasi. Ho provato una sensazione particolare, quasi di stupore. Ma è anche vero che in alcune occasioni abbiamo convissuto con "il momento". Nelle varie fasi amministrative si rincorrono problemi, urgenze, difficoltà inaspettate ed anche opportunità che permettono di fare "cose" che non avevi preventivato. In sintesi sono stati dieci anni duri, intensi, al cardiopalma. Ma ho anche avuto la fortuna di avere a fianco a me diverse persone valide e leali a cominciare dal mio vice sindaco, l'arch. Giorgio Gilardetti, insostituibile. Poi ho avuto anche la fortuna di trovare Francesca, la mia amica e compagna, ed i miei consiglieri Romano Fogolin, Luca Quaglia, Simona Rabino, Silvia Benotti, Angelo Monticone e Gianni Valenza. In ultimo il mio segretario generale, il dott. Enzo Carafa, un rugbysta nella vita e nel lavoro.  Insomma è stato un viaggio inaspettato ma sicuramente magico. Si può dire quindi che il bilancio lo considero positivo, guardo con serenità il passato e quello che abbiamo fatto. 

Sicuramente il rifacimento dell'area coperta mercatale, vero e proprio eco-mostro anni '90 posizionato nel centro della città, con la costruzione del centro polifunzionale "Foro Boario" è motivo di grande orgoglio e lo è ancor di più oggi in quanto apprezzato da tutti per la sua bellezza, completezza di servizi, anche tecnologici, offerti che hanno permesso di ospitare concerti (anche di musica rock per l'acustica impareggiabile dell'opera), manifestazioni importanti, pièce teatrali, convegni provinciali di avvocati, architetti e altro. Si pensi che, in nemmeno un anno dall'inaugurazione, è stato usato più di 95 volte. Un grande risultato che verrà completato, e davvero ne sono fiero, con il restauro e messa in sicurezza del bastione difensivo storico del centro di San Damiano che risale all'anno di fondazione, il 1275. Verrà riportato all'antico splendore con un "qualcosa" in più. L'illuminazione artistica che lo renderà ancora più suggestivo. Sarà bello passeggiare a San Damiano, lo consiglio. E' veramente qualcosa di speciale. Quei bastioni, fieri, duri, inamovibili sono le nostre radici, e le radici prima o poi diventano importanti. Prima o poi diventano una risposta alla necessità di tornare a casa, di avere un qualcosa che definisci tuo. Cesare Pavese scrisse magistralmente cosa sono le radici, il paese".

Terminato il mandato che cosa farà, continuerà nella vita politica della sua città?

"Ogni fase della vita inizia e si conclude. Non sarò certamente in municipio. Il futuro, amministrativo, passa ad altri. Il gruppo che ho avuto l'onore di guidare ha al suo interno il sindaco del futuro. Darò una mano affinchè possa diventarlo nel presente. Poi dal 28 maggio 2019 tornerò ad essere cittadino "semplice". Non credo che chi sia stato sindaco debba riproporsi come consigliere, lo vedo come un compromesso, però chiaramente, viste le molteplici differenze di casi specifici, è un'opinione personale per quello che ho visto e vissuto".

A proposito di Città, una grande soddisfazione concretizzatasi nel 2018, qualche parola in merito

"Diventare città è stata una emozione indescrivibile. Avere tra le mani il decreto del Presidente della Repubblica di conferimento del titolo mi ha fatto emozionare. Si è fatto un "pezzo" di storia, incancellabile. Io credo nello Stato, e nel mio piccolo ne sono un servitore, quindi ricevere quel decreto è stato un regalo bellissimo, il più bello.

L'idea di tentare questo mastodontico iter-amministrativo (consiglio comunale, prefettura, ministero dell'Interno e Presidenza della Repubblica) è stata una intuizione basata su di un percorso logico banale: San Damiano è un grande centro, era una città in pectore, doveva diventarlo anche istituzionalmente per porsi alla pari con altri grandi centri astigiani. Se penso che su 118 comuni della provincia solo 5 di questi possono fregiarsi di questo titolo, mi sento orgoglioso. Sia chiaro, noi abbiamo raccolto il frutto del lavoro fatto in tutte le discipline da chi ci ha preceduto. Devo però citare almeno due persone che sono state insostituibili in questa impresa, Giorgio Gilardetti e Francesca Gerbi".

San Damiano è molto vitale anche grazie ad un festival importante, quale La Barbera Incontra, un impegno economico immagino gravoso, ma anche un bel biglietto da visita.

"La barbera incontra" è ossigeno puro. Un festival improntato sullo stile del centro Italia dove si abbinano varie forme di bellezza da quella artistica (Arisa, Annalisa, Paoli, Giovanni Allevi, Alessandro Haber, Enzo Iachetti per fare degli esempi) a quella culinaria ma con due gioielli al centro del progetto: il nostro vino e le nostre colline.

Uno sforzo enorme di organizzazione condiviso con la nostra Prol oco, ed il suo Presidente Toti, e gli splendidi volontari ed il grande apporto dell'Enoteca regionale delle Colline Alfieri, capeggiata da Beppe Gai.

Il festival è in crescita e lo notiamo dalla partecipazione di spettatori, o meglio ospiti (molti di fuori regione Piemonte) e dall'aiuto degli sponsor sia pubblici che privati. E' una bella soddisfazione, vuol dire che ti stimano e ti vogliono dare una mano a fare le cose ancora migliori.

Ma la cosa più gratificante è sentire quello che dicono i turisti, gironzolando sereni per il centro mentre sorseggiano il nostro vino in attesa, dei concerti. Ovvero che questa terra, non molto conosciuta rispetto ad Alba e dintorni, è meravigliosa, la città splendida. Insomma questi commenti sono un ricostituente naturale, ossigeno puro.

Ecco quello che davvero non mi è piaciuto in questi anni, e non parlo solo dei sandamianesi ma più in generale degli astigiani, è una sorta di senso di inferiorità rispetto ad altri territori. Non credo che ve ne siano di così autolesionisti.

Un pregiudizio per cui si pensa e si dice che al di là della provincia è tutto migliore, tutto più bello, tutto superiore a noi. Ecco questa è la percezione più insopportabile che provo. Gli astigiani devono capire che questa è una terra magica. Devono alzare il mento, ed essere loro per primi a promuovere il territorio, ed essere orgogliosi delle nostre colline. Se pensi di essere perdente al massimo arrivi secondo".

Che cosa pensa e come interverrà (anche economicamente) il Comune di San Damiano nella costituzione della nuova Atl? C'è qualche sinergia in cantiere con Comuni dell'astigiano?

"L'Atl è il futuro, ci credo come non mai. E' un treno che facciamo partire e che dovremo ben guidare ma i presupposti ci sono tutti. San Damiano investirà economicamente molto in questa Atl (circa 10.000 euro).

Come noi lo vogliono fare molti sindaci della provincia e, a parer mio, chi non lo farà perderà un'occasione simbolica: quella di averci creduto per primo! Nella vita, quasi sempre, raggiungono i risultati i visionari. Per quanto riguarda le sinergie, siamo molto in sintonia con i colleghi di Costigliole, Castagnole delle Lanze, Montegrosso e Coazzolo. Faremo fronte comune di spinta per questa Atl, del resto da terre di confine con l'albese diventiamo centrali in questa grande idea del territorio unico. Sono tutti ottimi sindaci, ci daremo una mano.

Non aggiungo altro, incrocio le dita ma sono convinto che fra qualche anno il Monferrato, anche grazie al traino delle Langhe e del Roero, sarà terra di turismo internazionale ed allora guarderemo indietro a questi giorni e sarà bello ricordare che ci avevamo creduto".

Betty Martinelli


Vuoi rimanere informato sulla politica di Asti e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo ASTI
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediAsti.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP ASTI sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU