Attualità - 04 dicembre 2018, 09:21

Focus del Parco Paleontologico sul SIC di Bellangero e sul Piano Forestale 2018-2032 di Rocchetta Tanaro

Il Piano di Gestione dello stagno, in cui vive anche il Pelobate fosco, anfibio di medie dimensioni a rischio d'estinzione, dovrebbe venire adottato entro la primavera 2019

Un momento dell'incontro sugli Stagni di Belangero a Revigliasco con in foto, da sinistra: Contorno, Delmastro, Miroglio, Sindaco e Carbonero

Un momento dell'incontro sugli Stagni di Belangero a Revigliasco con in foto, da sinistra: Contorno, Delmastro, Miroglio, Sindaco e Carbonero

Partecipando ad un incontro promosso dal Comune di Revigliasco e dall’Ente Parco, Roberto Sindaco, naturalista dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente (Ipla, società controllata dalla Regione Piemonte) e coordinatore del pool di ricercatori che ha redatto il Piano di Gestione del Sito di interesse comunitario (SIC) Stagni di Belangero, ha esposto i risultati di un’indagine sul campo, realizzata in estate, e illustrato gli obiettivi da attuare per attuare il governo dell’habitat naturale che, con 591ettari complessivi, si estende per gran parte nel territorio di Asti e marginalmente in quello di Isola.

«Il sito è degradato, con uno stato di conservazione insoddisfacente», ha sottolineato Sindaco, indicando come problema rilevante la presenza delle discariche abusive, ferita aperta di lunga data. «Da quando l'Ente Parco si occupa della gestione dell'area - ha rimarcato l'esperto - la vigilanza è aumentata, ma permane la necessità di maggiori controlli. Non aiuta il reticolo di strade e stradine che consentono agli scaricatori abusivi di accedere senza particolari difficoltà». Provocando gravi danni quali, ad esempio, il porre a rischio d’estinzione il Pelobate fosco, anfibio di medie dimensioni specie di interesse prioritario del SIC.

«Ci troviamo a gestire - ha confermato Gianfranco Miroglio, presidente dell'Ente Parco – un sito in cui convivono aspetti stupefacenti, come la presenza del Pelobate fosco, e problemi annosi, come le discariche abusive. Una situazione paradossale e, insieme, una difficile sfida».

Tra le linee fondamentali del Piano di Gestione («da considerarsi come il piano regolatore del SIC», ha sintetizzato il direttore dell'Ente Parco Graziano Delmastro) si distinguono il creare o migliorare gli habitat riproduttivi e terrestri (quelli idonei agli anfibi sono i prati stabili), monitorare e contrastare le specie esotiche invasive come l'ailanto, vietare l'uso di prodotti antiparassitari nocivi alla fauna acquatica (obbligo già in atto per gli Stagni di Belangero), perfezionare il rapporto tra agricoltura e ambiente.

I prossimi passi verso la piena entrata in vigore del Piano di Gestione prevedono che, nei prossimi mesi, venga sottoposto alle osservazioni dei portatori d'interesse (agricoltori, ambientalisti, ecc.) e adottato in via definitiva dall'Ente Parco entro maggio 2019 per poi essere successivamente approvato dalla Giunta Regionale e divenire operativo. «Riconosciamo la validità di questo strumento - ha spiegato il sindaco Giuseppe Contorno - e, siccome teniamo molto all'ambiente, cerchiamo di fare del nostro meglio: negli ultimi quattro anni abbiamo messo a dimora, sul territorio, più di duecento alberi».

 

Piano Forestale del Parco Naturale di Rocchetta Tanaro

Nel corso degli ultimi mesi, intanto, l’Ente Parco ha adottato il Piano Forestale Aziendale 2018-2032 del Parco Naturale di Rocchetta Tanaro (120 ettari di superficie, di cui 114 a bosco). In base ad approfonditi rilievi scientifici, il documento di programmazione, illustrato in un'assemblea pubblica in paese alla presenza del sindaco Elsa Aliberti, detterà indicazioni precise su come si dovrà intervenire, nelle singole particelle catastali, per esempio per il taglio degli alberi.

«Il Parco di Rocchetta, istituito 38 ani fa - ha ricordato il direttore dell’Ente Parco Delmastro - è stato uno dei primi boschi a essere sottoposto a pianificazione da parte della Regione. E' un'area naturale in buona salute la cui conservazione sarà regolata, nei prossimi quattordici anni, dal nuovo Piano Forestale Aziendale, continuazione di quello precedente su cui si è lavorato per molti anni».

La stesura del complesso progetto ha impegnato un gruppo di esperti, coordinato da Delmastro composto dai dottori forestali Guido Blanchard, Martina Bricarello, Sara Piani, l’architetto Paolo Gallo e i guardiaparco dell'Ente astigiano.

Redazione

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