Attualità - 13 dicembre 2018, 14:22

Romanico in Monferrato: presentato ufficialmente il Protocollo d'Intesa

Il presidente della Provincia di Asti, Marco Gabusi: "oggi più che mai l'esigenza è approfondire la storia artistica astigiana e il suo patrimonio"

Romanico in Monferrato: presentato ufficialmente il Protocollo d'Intesa

E’ stato recentemente presentato a Torino il Protocollo di Intesa “Il Romanico in Monferrato: un patrimonio da valorizzare” a cui la Provincia di Asti ha aderito con la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, la Provincia di Alessandria, la Soprintendenza di Asti e Alessandria, il Polo Museale torinese, la Consulta regionale per i beni ecclesiastici, le ATL di Torino, Asti e Alessandria e quarantasei Comuni dell’astigiano.

Per la Provincia di Asti hanno partecipato il vice presidente dott. Paolo Lanfranco e il funzionario geom. Tiziana Maggiora, dell’Ufficio Enti Locali. Il protocollo è volto alla conservazione, valorizzazione e fruizione delle Chiese romaniche del Monferrato, beni di grande rilievo e testimonianza delle campagne astigiane.

Diffondere la consapevolezza del loro valore – dichiara il vicepresidente Lanfranco – potrà avere, per il territorio regionale e in particolare per i nostri territori comunali, ricadute positive in termini di attrazione turistica, culturale e opportunità di sviluppo”. Le chiese e le pievi romaniche astigiane sono aspetti d’arte, incomparabili beni culturali, apprezzati in tutto il loro valore e significato.

L’art. 9 della Costituzione sancisce “Lo Stato tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione” che si esplica attraverso la tutela e la fruizione. “La Provincia di Asti – commenta il presidente Marco Gabusisi era già impegnata nella valorizzazione delle chiese romaniche presenti sul territorio astigiano con l’iniziativa editoriale voluta dall’ex Presidente della Provincia Guglielmo Tovo e la successiva ristampa ad opera dell’ex Presidente Roberto Marmo dando vita al volume “Le Chiese romaniche delle campagne astigiane”, repertorio per la loro conoscenza, conservazione e tutela. Oggi più che mai, l’esigenza è quella di dare il giusto rilievo culturale e turistico per permetterne la conoscenza a tutti coloro che intendono approfondire la storia artistica astigiana e il suo patrimonio”.

Comunicato stampa

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