Politica - 29 dicembre 2018, 14:28

Furia nuovo Segretario Regionale del Pd, battuto il più votato alle Primarie Marino

Il ricercatore biellese ha battuto alla "conta" delle preferenze dell'Assemblea Regionale, il senatore Mauro Marino

Paolo Furia

Paolo Furia è il nuovo Segretario Regionale del Pd. Il ricercatore biellese ha battuto così alla "conta" delle preferenze dell'Assemblea Regionale - che si è svolta questa mattina allo Sporting Dora di Torino - il senatore Mauro Marino, che era risultato il più votato alle Primarie del Partito Democratico del 16 dicembre. 

199 delegati, su 333 presenti, hanno scelto Furia: a Marino sono andare 133 preferenze. Come previsto Monica Canalis è il nuovo vice Segretario, mentre Presidente Franca Biondelli. Entrano nell'ufficio di Presidenza Federica Sanna, Riccardo Tassone e Luciano Camarda. Tesoriere Daniele Borioli, mentre fanno parte della Commissione di Garanzia Luca Deri, Andrea Benedino, Isa Crivellari, Franco Ferrara e Lorenzo Gentile. 

Se per Furia il voto dell'Assemblea è "il riconoscimento della maggioranza, espressa alla luce del sole, composta da me e Canalis", dall'altra "ora c'è l'incognita del Congresso Nazionale." 

Il neo-Segretario piemontese ha dichiarato di non prendere posizione per nessun candidato e di non essere dunque "un capo-area", ma dall'altro è preoccupato che "il clima possa esacerbarsi."

"Noi - ha precisato - dobbiamo metterci nelle condizioni di non essere travolti dalle tensioni: non saremo travolti se punteremo all'unità e su obiettivi comuni che abbiamo, quali le elezioni europee, regionali e amministrative."

Secondo il neo vice Segretario Monica Canalis "il Pd esce rinvigorito e motivato dalle Primarie." "Perché questo percorso  non si interrompa - ha aggiunto - dobbiamo lavorare insieme." "L'esito di queste consultazioni - ha sottolineato Canalis - ci dice che in Piemonte il PD c'è e non è morto".

Per Canalis il risultato più importante dell'Assemblea Regionale è che la mozione di Marino abbia espresso come Presidente Franca Biondelli. "Era un segnale non scontato, ma una cosa che è avvenuta per il bene del partito e significa che non c'è nessuno sull'Aventino."

Cinzia Gatti


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