Politica - 08 gennaio 2019, 18:10

Il Piemonte ha una nuova legge, approvata ad ampia maggioranza, sull'agricoltura

Il testo è stato approvato (con 38 voti a favore e 3 astenuti) nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale

L'assessore Ferrero in un'immagine d'archivio

L'assessore Ferrero in un'immagine d'archivio

Nel corso della seduta odierna, il Consiglio regionale ha votato ad ampia maggioranza (38 favorevoli e 3 astenuti) la nuova legge quadro per l’agricoltura.

Il riordino delle norme in materia di agricoltura e di sviluppo rurale, come ha spiegato l’assessore preposto, ovvero l’astigiano Giorgio Ferrero, ha comportato l’abrogazione di 35 delle 45 leggi vigenti, oltre a cinquanta articoli in materia, contenuti nei vari provvedimenti regionali. La legge, con le relative abrogazioni, entrerà in vigore all’atto dell’approvazione del Bilancio regionale, in quanto attualmente è in vigore l’esercizio provvisorio.

“La nuova legge di riordino delle norme in materia di agricoltura e di sviluppo rurale è un provvedimento cardine nella politica agricola di questa Giunta regionale – ha spiegato Ferrero – A quarant'anni dalla legge regionale sull’agricoltura, il testo risponde alla necessità di snellire, semplificare e rendere attuale la legislazione piemontese, in conformità con le novità intervenute nelle politiche nazionali e le politiche europee”.

Fra le principali novità, figurano la banca della terra, proposta dal M5s, per permettere l’uso agricolo dei terreni incolti; la tutela di manufatti come muretti a secco, piloni di pietra dei vigneti, siepi o filari di alberi con valore storico (Gianluca Vignale di Msn); maggiore tutela della lavorazione e della trasformazione dei prodotti da parte delle piccole realtà contadine, strumento per la difesa del territorio, dell’ambiente e della genuinità degli alimenti (Walter Ottria, Leu); l’agenda digitale per adeguare l’agricoltura all’evoluzione informatica della Pubblica amministrazione italiana

“Si tratta di una vera e propria legge quadro necessaria per snellire, semplificare e rendere attuale la legislazione regionale, alla luce della trasformazione dell’imprenditoria agricola e della sfida ambientale e climatica. Abbiamo voluto soprattutto offrire attenzione ai territori più fragili e alle imprese più piccole, dove è necessario creare opportunità”, ha aggiunto Ferrero.

Il quadro d’insieme del resto è mutato, a cominciare dalla riforma delle politiche comunitarie che sta entrando nelle agende politiche in questi mesi e che si rifletterà sul quadro normativo nazionale e piemontese: quando la vecchia legge fu approvata c’erano le politiche agricole che privilegiavano l’incremento produttivo attraverso il sostegno dei prezzi, il ritiro dal mercato delle eccedenze e l’agevolazione dei fattori di produzione, in un mercato europeo altamente protetto dalla concorrenza internazionale e nel quale i consumi erano molto più standardizzati di oggi.

A quasi quarant’anni dalla legge 63 ‘Interventi regionali in materia di agricoltura e foreste’, arriva questa norma di riordino, che intende anche proporsi come legge quadro per gli interventi regionali in materia di sviluppo agricolo, agroalimentare, agroindustriale e rurale destinata a durare nel tempo.

Ma innovazioni vengono introdotte in numerosi settori, precisa Ferrero: “Penso alla Banca della Terra e alla messa in disponibilità dei terreni incolti, all’agricoltura sociale, ai presidi di prossimità, alla valorizzazione delle enoteche regionali e delle strade tematiche. Non manca nella legge l’attenzione al paesaggio agrario e all’ambiente, penso alla valorizzazione dei muretti a secco presenti nelle coltivazioni agricole anche come valore paesaggistico e culturale, ma anche dei piloni in pietra, delle siepi, dei filari e dei vigneti con paleria in legno, fino alla biodiversità e alla multifunzionalità, al sistema irriguo regionale e alla valorizzazione del ruolo delle reti irrigue nella prevenzione idrogeologica.

Novità ci sono anche per gli agriturismi e l’ospitalità rurale, sui sistemi informatici e la tracciabilità, sulla birra agricola piemontese, le fattorie didattiche, i cimiteri per animali da affezione, la valorizzazione delle filiere, i distretti del cibo e le piante officinali, insieme alla raccolta di quelle spontanee. Insomma, un testo di grande impatto che traghetta l’agricoltura piemontese in un orizzonte di sviluppo al passo con i nuovi tempi”

Nel corso del dibattito è stato messo in risalto lo spirito propositivo del confronto tra la Giunta e le varie forze politiche in terza Commissione (presidente Raffaele Gallo) e nel tavolo di lavoro.

Domenico Rossi (Pd) ha svolto la relazione di Maggioranza, soffermandosi sullo sforzo di conciliare “la complessità del presente e la velocità con cui oggi si presentano i cambiamenti”.

Per Mauro Campo (M5s), relatore di Minoranza, “il limite di questa legge è che per molti temi si tratta di un riporto delle norme esistenti, pur apprezzando in gran parte i cambiamenti effettuati”.

Tra i vari interventi, quello di Paolo Mighetti (M5s) ha riguardato le filiere, che dovrebbero “generare il giusto prezzo pagato agli agricoltori”. Vignale ha sottolineato l’importanza per il Piemonte di salvaguardare la propria cultura agricola così come Ottria è ritornato sul ruolo delle piccole realtà contadine, mentre per Andrea Tronzano (Fi) “nel testo manca la valorizzazione dell’agricoltura produttiva tradizionale”.

Comunicato stampa


Vuoi rimanere informato sulla politica di Asti e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo ASTI
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediAsti.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP ASTI sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU