Politica - 12 gennaio 2019, 13:14

Il Partito Democratico chiede al Paese #uncambiodirotta, manifestazioni in 100 piazze italiane

Anche ad Asti la manifestazione per protestare contro la manovra del governo. L'assessore Ferrero: "La Tav? Non entro nel merito della bontà dell'opera, ma è avviata e immaginare di fermarla, è impensabile

Il gazebo del Pd alla manifestazione #cambiodirotta

Il gazebo del Pd alla manifestazione #cambiodirotta

Mentre a Torino si scende in piazza a favore della Tav, in 100 piazze italiane il Partito Democratico chiede un #cambiodirotta a favore della crescita del Paese, contestando la manovra economica del gioverno, definita manovra "blocca Italia".

Non solo aumento delle tasse ma fine degli investimenti, tagli per pensioni, raddoppio delle tasse per il volontariato, tagli alla cultura e alla scuola, condono fiscale per gli evasori. "Non solo - dicono dal PD - gli onesti sono stati umiliati e a pagare il conto più salato lavoratori e imprese, pensionati e addirittura il mondo del volontariato".

Le proposte sul piatto sono per contro, tagli per le imprese che assumono, tre miliardi di euro in più per il reddito di inclusione, valorizzazione della famiglia, formazione, investimenti, attenzione a infrastrutture e territori.

Si è indubbiamente già catapultati in piena campagna elettorale e la speranza è che il Paese prima o poi riparta davvero e che chi "arriva dopo", non abbia tra le priorità, distruggere il lavoro di chi "c'era prima", altrimenti il rischio è di uno stallo totale o peggio, la recessione.

Alla manifestazione astigiana questa mattina era presente l'assessore regionale all'agricoltura Giorgio Ferrero che si è dichiarato preoccupato per i dati dell'economia:"vorremmo più attenzione al lavoro e agli investimenti, attenzione alla fasce più deboli. Dovremmo investire per facilitare le assunzioni, per dare possibilità ai giovani e aiutare chi, uscito involontariamente dal mondo del lavoro si possa ricollocare. Non è incentivando il non lavoro, che si può uscire da questa dinamica".

Il riferimento è evidentemente al Reddito di Cittadinanza e alle difficoltà che possa essere agevolmente messo in campo, così come concepito.

"Avevamo preso un percorso positivo rispetto alla riduzione del debito - continua Ferrero - il debito sono interessi che noi paghiamo ogni anno e che sottraggono la possibilità di fare delle politiche per le fasce più deboli e per i lavoratori.

Sulle responsabilità del Partito Democratico l'assessore, rimarca che ci dovrebbe essere più coesione e "riprendere una spinta riguardo le tematiche che riguardano i cittadini. Noi - continua Ferrero - abbiamo avuto un'azione di governo molto mirata a far ripartire il Paese. Quando abbiamo prese il Paese, non stava più crescendo ed era in forte pericolo recessione. Siamo usciti fuori anche con dei costi. I pensionati e i lavoratori precari, non hanno trovato soddisfazione.

Vorrei - conclude l'assessore - soffermarmi sull'immigrazione, questo è un atteggiamento disumano. L'immigrazione può essere gestita meglio, occorre trovare modalità che diano più garanzie e un ruolo all'Europa. Però speculare sulla pelle di povera gente che rischia la vita in mare per fare campagna elettorale lo trovo davvero aberrante".

Sulla manifestazione Sì Tav di Torino, se pur tiepidamente, l'assessore Ferrero ha ribadito la necessità di far ripartire il Paese: "abbiamo forze di governo che partecipano alla manifestazione e allo stesso tempo il governo blocca un'opera già avviata. Non entro nel merito della bontà dell'opera, credo che queste  considerazioni andassero fatte una decina di anni fa, oggi l'opera è avviata e immaginare di fermarla, è impensabile, non parlo solo del treno ma delle tante opere che si stanno realizzando in Piemonte. Il Paese non può permettersi di cambiare idea ad ogni cambio di governo, possono essere condivisibili o meno, ma il tema della credibilità di un Paese passa da lì".

Betty Martinelli


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